Napoli con la “Mano de Dios” di Cristoforo Russo festeggia lo Scudetto del Napoli

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A parlare dell'opera ("Mano de Dios" 50x70 cm di Cristoforo Russo (2023), olio su carta stampata con “I mangiatori di Pie'”di Murillo, Bartolomé Esteban (1662-1672))  è lo stesso autore, Cristoforo Russo, reduce dal successo della sua personale romana, 'Un presepe pop'.

"La cronaca recente mi ha molto impressionato sulla potenza e l’immediatezza dello sport. Il calcio in particolare, un linguaggio universale che coinvolge tutti e tutto, entra nelle case ad ogni età e rappresenta molto di più di una competizione sportiva, soprattutto in una città come Napoli. “Mano de Dios” è un omaggio a Maradona, Pelè e Oshimen per visualizzarli assieme anche se in ere diverse, ma con lo stesso destino: riscattare quel Sud del mondo che soffre ogni giorno lo strapotere del più forte.

La distinzione tra Nord e Sud del mondo non vuole essere una distinzione  strettamente geografica (basti pensare all’Australia, la Nuova Zelanda e il Sudafrica che sono a sud ma fanno parte del «Nord del mondo» essendo paesi ricchi).

20230525_200719Bensì a mio avviso il Sud è una dimensione emotiva, in cui ciascuno può ritrovarsi e sentirsi rappresentato, a prescindere dalla città d’appartenenza e dal proprio ceto sociale: ecco la potenza aggregante del Sud. La musica mi ha accompagnato lungo tutto il progetto, dai classici Napoletani al Fado portoghese, passando per l’Africa ed i Manhattan Transfer. L’ispiratore Pino Daniele, che nel 1980 cantava “Appucundria” così vicina e intimamente connessa al suono malinconico della sua chitarra. La pucundria uno stato d’animo senza contorni ben definiti, una tristezza dolorosa che si avvicina alla malinconia ma che si trascina dietro anche la noia, l’insoddisfazione e la solitudine. Per spiegare il senso così complesso di questa parola alcuni la accostano alla famosa “saudade” portoghese o alla “Sehnsucht” tedesca.

Io l’ho esorcizzata grazie alla pittura e la lettura de “Il marinaio” di Fernando Pessoa: “Poiché non aveva modo di tornare in patria, e soffriva troppo ogni volta che il ricordo di essa lo assaliva, si mise a sognare una patria che non aveva mai avuto, si mise a creare un’altra patria come fosse stata sua….”

Della menzionata personale, da poco conclusasi, è stato scritto:locandina presepe pop (1)

"Roma- Ottima risposta di pubblico per l’ultima personale di pittura “Un presepe Pop” di Cristoforo Russo presso la Galleria La Porta dell’Arte di Selvaggia La Porta con testo critico del Prof. Rosario Pinto di Napoli.

I numerosi visitatori internazionali ed i personaggi dello spettacolo intervenuti hanno apprezzato le tele dell’artista di Torre del Greco, che attraverso i colori e le immagini allontanano la malinconia dei tempi post-pandemici: l’autore analizza le opere dei grandi Maestri e la cronaca del proprio tempo, attraverso il caleidoscopio della commedia dell’arte (Rugantino, Meo Patacca, Pulcinella, Arlecchino, Pantalone) e delle maschere da tutto il mondo (i Supereroi, le maschere asiatiche, africane).  Ci confessa Cristoforo Russo: “Un presepe Pop apparentemente fuori stagione natalizia, è alla ricerca delle nostre radici e per una rinascita autentica del nostro puer aeternus. Una sorta di luogo in cui gli adulti ritornano bambini ed i bambini si sentono adulti. Considero simbolicamente il presepe attraverso una visione fantastica e ben venga POP”.

Staordinaria la narrazione di Tommaso Esposito direttore Museo di Pulcinella di Acerra, che ha evidenziato la natura mutevole e fluida della maschera partenopea: “Il segreto della longevità di Pulcinella è la sua flessibilità, ad esempio è stato il primo grande influencer della storia, per divulgare la cultura vegetariana dei napoletani (detti mangiafoglie) da parte dei Borboni”. Ad impreziosire l’evento una testimonianza diretta sulla dinastia teatrale napoletana Cammarano da parte del notaio Filippo Cammarano Guerritore di Ravello discendente del Pulcinella del 700 Vincenzo Cammarano e di Giuseppe Cammarano autore del velario del Teatro San Carlo di Napoli.

20230520_181214Due settimane di eventi con le performance di Mario Gallo attore e Sergio Tanzilli mandolinista; in chiusura  i “Mille volti dell’arte” incontro moderato dall'esperta Giovanna Iovino con: Valeria Marsiliani, Eleonora Gaetani in collaborazione con Propsy Onlus, Paolo Salvati Onlus, Nicola Toscano con le sue opere a favore di Mente e Coscienza onlus, Monolite con le sue telecamere, Antonio Farese con le sue ultime creazioni, i progetti di Paola Aleandri, Selvaggia e Mabel Giulia La Porta, le poesie di Agnese Quattrino e la voce di Ketty Russo e la chitarra di Paolo Mari .

“Cristoforo mette in atto un’operazione profondamente intelligente nel proporci la lettura materica del reale -dichiara il Professor Rosario Pinto-. Se da un lato oggi la nostra visione del reale è spesso irretita dalla cultura dell’illusionismo visivo, dall’altro Cristoforo ci porta a contatto con la realtà delle immagini e delle figure con un addensamento di impasto materico. Le sue opere esprimono la concretezza reale ed oggettuale delle cose, inteso come contatto immediato e pregnante con la sostanza visibile e plastica delle cose”.

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Per chi volesse vivere le emozioni regalate dalla mostra, basta cliccare sul link  sottostante per immergersi nell'atmosfera unica del 'Presepe Pop' attraverso il racconto del video realizzato per l'occasione:

https://youtu.be/eUp_zwidfhA

CS