‘A Mare’, Giovanni Izzo in conferenza skype con l’Università di Bath per parlare del suo progetto
Il lavoro che presenterà domani è un progetto realizzato lungo i chilometri di spiaggia del litorale Domizio: A Mare "oggetti spiaggiati sul litorale di Domito" è un video di 7 minuti che si concentra sull'inquinamento. Questo video non è solo uno studio sull'inquinamento, ma solleva anche questioni su ciò che buttiamo via e cosa significa per noi. Giovanni spiegherà il suo lavoro, il suo approccio e i suoi progetti, condividerà con noi le sue riflessioni sull'importanza della fotografia come mezzo per registrare e denunciare il degrado, il cambiamento climatico e il fenomeno criminale. Giovanni Izzo è fotografo da quasi cinquant'anni e da oltre trenta si interessa del territorio. Ha vinto numerosi premi e pubblicato vari libri. Conta varie collaborazioni con diversi registi italiani, ultimamente con Matteo Garrone, Romano Montesarchio e non per ultimo con Edoardo De Angelis come fotografo di scena per il film 'Il vizio della speranza'. Fondamentale la sua collaborazione con Catia Barone per il documentario RAI sulla distruzione ambientale, Plastic War, oltre alla collaborazione con giornalisti televisivi e giornalistici italiani e internazionali. Ha tenuto molte mostre e ha contribuito a molti libri e servizi giornalistici su questioni nella sua regione come i culti nigeriani, le costruzioni illegali e l'inquinamento.
Il senso del progetto lo spiega il giornalista Francesco Fossa in questa sua descrizione:
"Giocattolini, peluche, bamboline e pupazzi. O quel che resta di tanti giocattoli che il mare restituisce, mareggiata dopo mareggiata. Ed eccoli ora in posa, davanti alla macchina fotografica di Giovanni Izzo. Un suo amico, li raccoglie sulla spiaggia di Castel Volturno e lui li rianima lasciandoli così come sono. Punteggiati di sabbia, consumati dalle onde, lesionati. Mutilati ma mai mostruosi. Negli scatti di Izzo ritorna la dignità dei giocattoli che sono stati, veicoli totemici di felicità. Non sono tristi queste testoline dai capelli arruffati, a volte solo microscopici brandelli che pure da integri hanno scaldato il cuore e la fantasia di bambine e bambini di chissà dove. Provare ad immaginare le storie e i percorsi di ognuno di questi oggetti è un esercizio senza fine. Puoi ascoltare risate, gioia e capricci attinti nell'universo spaziale di qualsiasi infanzia. Non è un semplice lavoro di memoria quello di Izzo. Queste immagini raccontano il flusso continuo di energie che il mare assorbe e restituisce. Ma fra tanti rifiuti abbandonati in chissà quale luogo, quando e perché, questi giocattoli riemergono con la loro luce. Quella assorbita nell'esercizio di un mestiere tra i più difficili: allenare l'immaginazione dei bambini e riempirla di gioia, nel loro viaggio verso la vita adulta. E che Izzo ci restituisce con le sue immagini..."
redazione tribuna24
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