L’allarme di Dea ed Eza: Da Diamante a Santa Maria la Fossa, rifiuti ovunque

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Due associazioni che si sono dedicate alla salvaguardia dell'ambiente, Dea ed Eza segnalano, quotidianamente, quanto di negativo si può riscontrare andando in giro sul territorio locale, e non solo.

Non si limitano, infatti, i volontari delle due associazioni, a segnalare presenza di rifiuti, moltissimi pericolosi, sui terreni provinciali, ma anche extra regionali, come è avvenuto a Diamante (Cosenza), dove  lungo la  SS  18 da  Grisolia  andando  verso Diamante,in  zona  Cuocco Riviera, a  circa  150  mt  da Contrada  Piane      in   una  banchina  posta   sul  lato  dx  lateralmente  alla  strada  su  indicata, veniva riscontrata la  presenza  di  due   cumuli  di  rifiuti   di  vario  genere illecitamente  smaltiti tra cui taniche  di  oli  vegetali e materiali  plastici, tutti  di  facile innesco  alle  combustioni.

Un impegno che è un modo di vivere, che va oltre i confini del Comune di residenza perché questi volontari credono in ciò che fanno.

Segnalazioni anche a Giugliano, dove a seguito  di  una  segnalazione pervenuta  alla  associazione, relativa a un   diffuso  fenomeno  di  abbandono  di  materiali  vari    di  natura   anche  pericolosa, dalla quale   si  evinceva  che  questi  materiali  erano  già  stati  dagli  stessi  segnalati  alle  autorità  preposte  senza   sortire alcun  esito  positivo.  Recandosi  sul  luogo  oggetto   di  segnalazione  al  fine di  verificare la  veridicità di  quanto  segnalato, giunti  in  loco,   segnatamente  in  una  stradina  adiacente  via  Signorelli   a  pochi  passi  dalla Metronordest, su  gran  parte  del  perimetro  di  suddetta  strada   si  accertava  effettivamente  la  presenza    di  materiali  di  vario  genere   illecitamente  abbandonati   e  che  in  parte  invadevano  anche  la  carreggiata.  In  prevalenza   si  riscontrava  la  presenza  di  diversi  P.F.U, una   carcassa  di  una  minicar “ probabilmente  di  provenienza  furtiva “50 cc di  colore  bianco  sprovvista  di  targa  e  in  parte  depredata, alcuni  pezzi  di  lastre  ondulate  in  verosimile  amianto  parzialmente  avvolte  dalla  vegetazione  spontanea e molto altro, mentre altre numerosissime  lastre  in M.C.A   sono state ritrovate illecitamente    abbandonate  in  una  strada   che  da anni  è  adibita  allo  smaltimento  e  combustione  illecita  di  materiali  vari.

Sempre in questo Comune ricadente nel 'patto terra dei fuochi',  in  una  strada   già  varie  volte   segnalata  dagli  stessi  volontari  si  accertavano    ulteriori   smaltimenti  illeciti.

A Teverola  individuata una  depositeria  giudiziaria  in  evidente stato  di  abbandono, realizzata  su  un'area    di  circa  3000-4000mq  su  cui  erano  abbandonate   circa   un  centinaio di  veicoli di  cui  la    maggior  parte si  presentavano  verosimilmente  inservibili. La depositeria è stata   realizzata    sul  nudo  terreno  a  cui  sembrerebbero  mancare  le  più  elementari   misure  di  precauzioni atte   al  contenimento  delle  acque  reflue   e  dei  liquidi  rilasciati  dalle   carcasse  ormai  divorate  dalla  ruggine   e  della  vegetazione  infestante. Il  rischio   sembra  oltremodo  aumentato visto  che  tutti  i  veicoli  sono  esposti  agli agenti  atmosferici che,  come  si  evidenziava,  ne  aveva  accelerato il  processo  di  ossidazione  delle  parti  metalliche  di  suddetti  veicoli   quasi  sicuramente  producendo  un  riversamento sul  terreno   di  sostanze   nocive.

Lungo  la  SS Appia  7  Bis, adiacente  il  nuovo  albergo, su  un  terreno  incolto  in  evidente  stato  di  abbandono,  posto al  confine  di  Teverola  e  Carinaro, durante un  accurato  sopralluogo da  parte  degli  operanti ai  margini  dei  terreni    si  accertava  la  presenza di  diverse  lastre ondulate  in  fibrocemento  contenete  presumibilmente  amianto  rotte  in  diversi  punti  e  interessate  da  pregresse  combustioni.

Perdita olio vegetale in Piazza Municipio a Carinaro dove, a seguito di alcune segnalazioni pervenute, i volontari hanno effettivamente riscontrata una macchia oleosa proveniente dal contenitore della raccolta degli oli vegetali allocato sul marciapiede della piazza. La stessa può rappresentare un pericolo ambientale visto che il materiale oleoso può infiltrarsi nel terreno sottostante attraverso le fughe della pavimentazione, e inoltre può essere un pericolo per chiunque si trovi a transitare sul marciapiedi in oggetto.

Capua  (CE), comune  ricadente  nel  c.d patto  terra  dei  fuochi, in  una  stradina    che  fiancheggia  l’autostrada  A1, sul  nudo  terreno  in  uno  spazio ricavato  da una recinzione  rudimentale fatta  in  pannelli  di  verosimile  legno  adiacente  un  rudere apparentemente    occupato   da  senzatetto, si riscontrava che  era   stata  realizzata  una  discarica  abusiva  e  accumulo    di  rifiuti  di  vario  genere tutti  di  facile  innesco  alle  combustioni.

Castel Volturno Via  Domiziana, una  villetta   di  colore  bianco realizzata  a  piano  terra     in  completo  stato  di  abbandono, accessibile  a  chiunque  poiché  sprovvista  dei   due   cancelletti  di  ingresso e   depredata  della recinzione  laterale. Nel  cortile    di  suddetta  abitazione  erano     presenti    diverse  tipologie  di  materiali tra cui paraurti  di  autovetture, inoltre  si  riscontrava  la  presenza  di  numerosi  topi ed oltre a ciò  materiali  di  facile  innesco  alle  combustioni.

Santa  Maria la  Fossa: combustione  illecita  di  M.C.A   e    rifiuti  tossici  pericolosi   che  persistevano  da  alcuni  anni.  Riscontrata  la  presenza  di  un'area  usata  ad  abituale  abbandono  di  materiali  vari. L’area  in  oggetto  si  presentava  totalmente  interessata  da  combustioni recenti, in  prevalenza  figuravano  un   numero  imprecisato  di  lastre  ondulate  rotte,  tubi  di  scolo  e  gronde  in  verosimile  amianto,   di  cui  la  maggior  parte   erano  conglobate  al   cumulo  di  terreno  frammisto  a  inerti che molto  probabilmente   provenivano  da  rifacimenti  di  tettoie, inoltre  erano  presenti  carcasse  di   PFU  totalmente  combusti,  pezzi  di canalette   in  calcestruzzo  per  irrigazione, vetro   e residui  di  materiali   di   combusti  stratificati.

Un bollettino continuo che non tende a diminuire purtroppo per l'indifferenza delle persone che continuano a sversare illecitamente senza rendersi conto del danno all'ambiente ed alla propria salute che arrecano con questi modi di fare criminosi ed alla lentezza delle istituzioni preposte negli interventi di bonifica delle aree segnalate.

C S