Esondazione Volturno, il resoconto della Protezione Civile. Gaudiano ringrazia i volontari
L' "Allerta rientrata" del fiume Volturno, era stata annunciata il 21 gennaio scorso, quando il coordinatore del nucleo comunale di protezione civile di Santa Maria La Fossa, Luigi Gaudiano, passò l'informazione che i valori che dalla diga facevano ben sperare e si poteva tirare, finalmente, un respiro di sollievo. Era quello il momento di cominciare a fare il punto della situazione, la conta dei danni.
Danni da quantizzare ancora e che vanno ben oltre il valore economico perché dietro c'è il lavoro di anni, di generazioni che si sono dedicate all'allevamento e all'agricoltura. Ci sono le vite di chi notte e giorno si è speso per la propria azienda.
E' un racconto minuzioso, il rendiconto delle operazioni e degli interventi effettuati in quei giorni, che Gaudiano ha prodotto e consegnato al Sindaco del proprio Comune, Nicolino Federico, col quale si era recato, il giorno successivo all'allerta rientrata, nelle aziende gravemente colpite dall'esondazione del Volturno per verificarne i danni.
La relazione di Gaudiano inizia il 18 gennaio, alle ore 21.00, quando i volontari vengono invitati ad allertare gli allevatori in golena. Durante la notte sono informati del peggioramento della situazione e alle 4.30 del mattino, dopo aver contattato gli allevatori, con i volontari che si erano resi disponibili al servizio, provvedono alla chiusura dei cinque varchi di accesso alla zona interessata dall'inondazione.
Allo scoccare della mezzanotte dello stesso giorno Gaudiano è stato sollecitato, anche da parte della SOR (sede operativa regionale della protezione civile) a contattare le persone con fabbricati nelle adiacenze dell'argine artificiale per invitarle ad abbandonare i 'piano terra' delle abitazioni in considerazione della eccezionalità della piena che avrebbe potuto creare degli imminenti pericoli.
Quattro giorni di allerta durante i quali i volontari hanno provveduto a monitorare costantemente e ininterrottamente il controllo della tenuta dell'argine artificiale posto a protezione del centro abitato.
Giornate e nottate al freddo, sotto la pioggia, camminando nell'acqua fredda del fiume esondato per monitorare e prestare soccorso all'occorrenza, intervenendo anche su territori di Comuni viciniori, come è stato per il sottopasso di Capua.
Un gruppo di persone che da questo servizio non riceveranno nulla se non il ringraziamento di quanti rifletteranno sull'importanza della loro presenza e sul sacrificio al quale si sono votati lasciando case e famiglie peer poter offrire il proprio contributo alla comunità intera. A loro il grazie da parte del coordinatore per la dedizione; la grande umanità e la prontezza a rispondere alle richieste di aiuto e collaborazione da cui non si sono tirati indietro.
Un gruppo coeso, compatto, cui si deve riconoscere la presenza assidua e le capacità professionali dimostrate ancora un volta: Giuseppina Luiso; Antonio Martino; Antonietta Giusti; Teresa Giusti; Luigi Buonanno; Luca Cepparulo, si sono presentati immediatamente e fin da subito, dal momento in cui fu allertata la sala operativa del nucleo, non si sono mai tirati indietro, senza guardare mai guardare gli orologi sui cui quadranti giravano le ore dei giorni e delle notti che li hanno trovati vigili e pronti a intervenire.
redazione tribuna24
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