Testimoni di Legalità all’IC Grazzanise
'L'illegalità si combatte insieme' è il monito del prof. Raffaele Raimondo moderatore dell'incontro tenutosi presso l'IC Grazzanise 'Testimoni di Legalità'.
Un appuntamento fisso per gli alunni dell'IC la cui Dirigente Scolastica, Dott. ssa Roberta Di Iorio, è una promotrice di incontri su tale problematica, insistendo sulla necessità di non lasciar cadere l'argomento: 'Legalità è rispetto della regola ma è anche bellezza: di un paese pulito; di un territorio che ospita, che cresce e si rinnova e quindi dei giovani che si migliorano'. Per la Dirigente è necessario non fermarsi alla superficie e che le parole arrivino ai cuori ed alle menti dei giovani che hanno bisogno di assorbire i concetti dei valori che portano ad essere persone complete.
A parlare agli alunni del plesso 'Gravante', dopo i saluti dell'Ass. alla Legalità, Giuseppina Petrella, due responsabili dell'Associazione 'Spazio Donna', la dott.ssa Benedetta Rizzi e l'Avv. Drusilia De Nicola. A concludere la Senatrice Rosaria Capacchione.
Molto spazio è stato dato ai problemi evidenziati dall'associazione Spazio Donna e quindi al femminicidio ed al mancato rispetto verso il genere umano da parte di chi si arroga il diritto di essere migliore e prevarica in ogni modo 'l'altro', anche con l'omicidio. La problematica è stata trattata sia dal punto di vista psicologico che legale.
Ha spiegato come funziona una 'casa' di Spazio Donna la dott.ssa Rizzi che ha cercato di trasmettere le difficoltà vissute da chi abita in una casa in cui prevarica la violenza ed ha cercato di far capire alla giovane platea le diverse violenze che vanno a spodestare il clima in cui i bambini ed i componenti di una famiglia serena dovrebbero vivere. Legalità e diritti, quindi, contro violenza e prevaricazione riservate alle donne, e le conseguenze di gesti estremi che inevitabilmente coinvolgono i figli di una coppia improntata sulla violenza che restano soli ed affidati ai servizi sociali. Uno sprono ai ragazzi, da parte della psicologa, a far fronte unito con le donne, a schierarsi dalla parte di chi subisce tali abusi; ad evidenziare nel piccolo le proprie responsabilità, ma soprattutto il messaggio, importantissimo, di impostare qualunque rapporto sul rispetto e non sulla violenza; di avere il coraggio di chiedere aiuto se ci si rende conto che qualcosa non va e di non chiudersi nel problema.
L'Avv. De Nicola ha cercato di trasmettere ai ragazzi i mezzi che la Legge mette a disposizione per affrontare la problematica. Tra i suoi suggerimenti la segnalazione del numero telefonico cui far riferimento per i casi di violenza (0823 354126) e chiedere aiuto sempre: denunciare per evitare che si possa giungere ad atti estremi. Ha parlato di violenza fisica e di quella psicologica, pericolosa perché annienta la personalità delle vittime che non sempre riescono a liberarsene. Ha evidenziato l'importanza del rispetto verso le persone in quanto tali.
C'è stato un tempo, ha ricordato la Senatrice, che era quasi normale che il marito ammazzasse per gelosia, si parlava di disgrazia familiare... e rispondendo ad una domanda di un'alunna ha detto: 'non permettere a nessuno di non far lavorare donne' ed ha sottolineato che è qui, ora, che si dice che le donne devono stare a casa. Alle ragazze presenti in sala l'esortazione ad essere 'fiere di essere donne capaci di dire certe cose; senza stancarsi. Noi ci abbiamo provato, ora tocca a voi'.
Momenti di riflessione e di approfondimento sottolineati da alcuni brani musicali eseguiti dagli stessi alunni della 'Gravante' diretti dalla prof.ssa Chiara Sellitto che insieme alla collega Carla Piscopo ogni anno portano importanti progetti come questo.
Per i plessi di Brezza e Santa Maria la Fossa un incontro con il Gruppo Parrocchiale 'Gli amici di Don Peppe'. A dialogare con gli alunni il Dirigente Scolastico Giovanni Del Villano e le proff.sse Clelia Bove ed Ornella Corvino.
'Per noi che lo abbiamo conosciuto, Don Peppe "era la nostra radice". Amava fortemente la sua Casal di Principe. La sua caratteristica principale "essere vicino agli altri", volontariato concreto, sempre in prima linea "nel fare"', in queste poche espressioni è racchiuso il messaggio degli amici di Don Diana che hanno sottolineato come il fenomeno camorristico, ampiamente diffuso ai tempi di Don Diana, si fosse via via attenuato. 'Sono, tuttavia, cambiati i modi, ma la camorra resta fortemente radicata nel nostro territorio'. È stato, inoltre, sottolineato che trent'anni fa era impensabile aprire un'attività commerciale senza che la camorra non dettasse legge su modi e tempi, spesso vietando ai soggetti in questione di prendere decisioni in maniera autonoma. Solo dopo la morte di Don Diana, lo stato sembrò "ricordarsi" di Casal di Principe, una città che ingiustamente continua a pagare un conto troppo salato, ma che è composta anche da persone perbene.
Hanno parlato della sua breve vita ed hanno spiegato l'impegno sociale e religioso svolto da lui e dal suo gruppo con scritti, foto e testimonianze dirette che hanno coinvolto molto emotivamente gli insegnanti, i genitori ed i ragazzi, i quali hanno anche cantato e suonato tre brani diretti dal maestro prof. Angelo Cepparulo.
Emozioni fortissime quelle trasmesse agli alunni che hanno 'toccato con mano' il testamento spirituale di Don Diana attraverso i ricordi di chi lo ha conosciuto ed ha fatto tesoro dei suoi insegnamenti e della sua speranza, che sempre più è la speranza di chi crede e si batte per il riscatto del territorio, e non a caso il loro augurio ai giovani che li hanno ascoltati con tanto interesse è stato di essere 'sentinelle e profeti per amore', oltre ad essere 'germogli del seme piantato da Don Peppe'.
gp
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