Terra di Lavoro, ripartire con la Cultura

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(gp) ‘Terra di Lavoro. Ripartire con la cultura’, il libro, a cura di Pasquale Iorio, ed. Melagrana, sarà presentato domani a Cancello Arnone.

L’evento è stato organizzato da ‘Piazze del Sapere, Terra di Lavoro’ presso l’Oratorio Maria SS Assunta in Cielo e tra gli interventi, previsti anche quello di d. Rocco Noviello.

L’appuntamento è per le ore 19.00, domani, venerdì 9 giugno 2017, ed a parlarne ci saranno Alfonso Caprio e Mario Luise. La serata sarà coordinata da Mattia Branco.

Nella presentazione dell’evento si legge: ‘Il rapporto impresa-territorio rimane quindi centrale anche nell’economia globale. Ma entrambi i soggetti devono fare importanti aggiustamenti: il territorio deve ‘aprirsi’ ed aiutare le imprese nella loro crescita, l’impresa deve ampliare il concetto di territorio, investendo nelle sue diverse dimensioni. Lo tsunami è all’orizzonte, e per molti versi è già arrivato. Per affrontarlo servono territori forti, con aziende guida ed imprenditori coraggiosi e lungimiranti. Con questi ingredienti e nonostante i cambiamenti epocali dovuti a globalizzazione e tecnologia, il rapporto tra impresa e territorio rimane uno dei cardini della competitività’ (Alberto Magnaghi, Terra e buoi dei paesi tuoi).

Tra i contributi presenti nel testo, il saggio ‘I  Mazzoni ai tempi di Facebook’ di Mario Luise che, partendo da considerazioni personali relative ad immagini e post di numerose persone riguardanti i ‘Mazzoni’, analizza le probabili motivazioni che spingono i rappresentanti di una generazione, che ha appreso solo da quanto raccontato sulla storia che ha portato il territorio allo stato attuale, a celebrare l’orgoglio dell’appartenenza al ‘popolo dei Mazzoni’.

Il suo augurio, la sua speranza, la stessa per quanti amano il territorio e cercano di risollevarne la qualità, sono condensate nel periodo finale del suo saggio: ‘finora, le forze in campo, sono state sempre minoritarie e ideologicamente divise per fare il salto di qualità. Oggi, non è più così: vi sono valide forme associative, c’è una vasta aggregazione di giovani che amano la loro terra e che garantiscono un fronte unitario per poter realizzare lo sviluppo dei Mazzoni secondo progetti coerenti con le vocazioni produttive del territorio. L’attuale crisi è, paradossalmente, un’occasione imperdibile’.