Una ‘storia’ nella Storia, l’Olocausto raccontato ai ragazzi
Una platea attenta, catturata dal racconto che la prof.ssa Miriam Rebhum, rappresentante comunità ebraica a Napoli, ha presentato agli alunni dell'IC Grazzanise nella sala polifunzionale del plesso 'Falcone' di Santa Maria La Fossa dove sono stati accolti dal Dirigente Scolastico, dott.ssa Roberta Di Iorio e dalla referente del progetto prof.ssa Carla Piscopo e dalla prof.ssa patrizia Fucile.
Ha raccontato la 'storia' della sua famiglia, delle vicissitudini che hanno visto protagonisti il suo papà e lo zio: due fratelli gemelli separati dalle esigenze di una guerra.
Una testimonianza che ha trasportato i ragazzi al periodo dell'umanità marcato dalla parola 'Shoah' il cui significato è stato spiegato con gli episodi che hanno riguardato la famiglia Rebhum. Un racconto che non ha distratto gli alunni, ma che li ha coinvolti in quella che era la 'storia' nella Storia promessa dalla relatrice che ha sempre cercato esempi da contrapporre a quanto avvenuto in quegli anni, puntando su cosa significhi essere 'Giusti' e portando l'esempio della comunità di Tora e Piccilli, dove in tanti avevano trovato rifugio e protezione.
Una lezione di vita, importante per i ragazzi che hanno bisogno di capire che schierarsi con le minoranze vuol dire essere persone giuste e non massa che non ragiona con la propria testa.
"Io sono una testimone di seconda generazione, non ho vissuto la guerra, non sono una sopravvissuta allo sterminio, ma sono figlia ed erede del nazismo e delle leggi razziali fasciste". Ha iniziato così il racconto della vita dei gemelli Heinz e Gughy che lasciarono Berlino per rifugiarsi in Palestina. Heinz era il suo papà che in Palestina si arruolò al seguito degli Alleati, giunse a Napoli dove conobbe Luciana e dal loro matrimonio nacque lei, rimasta orfana del papà a un anno e mezzo e che oggi ha raccontato cosa è stato per la sua famiglia.
Un ulteriore tassello, prezioso, che si va a incastrare nelle tante storie già raccontate negli anni alle centinaia di alunni delle Scuole locali. Racconti che non stancano, che rattristano facendo ripercorrere gli anni di brutalità subiti; racconti che entrano a far parte di quel bagaglio con cui i ragazzi usciranno dagli edifici scolastici, racconti che sicuramente lasceranno qualche traccia, perché riportati da chi quella Storia l'ha subita...
r.t.24
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