Secondo il piano regolatore ‘la quercia di Mario’ non si può abbattere

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(gp) Quasi non ci credeva più Mario Izzo, ma era determinato a rimanere sotto la quercia per tutelarla. Da quando si era avuta notizia dell’intenzione di Mario di legarsi all’albero di via Marconi che aveva saputo sarebbe stato abbattuto, per evitare che ciò avvenisse, tante le esternazioni di solidarietà ricevute ma, a fatti, nessuno gli è stato accanto.

Aveva fatto appello ai ricordi di fanciullezza ed alla veneranda età dell’albero che ha visto ogni giorno dalla finestra di casa sua, che ha dato refrigerio ai ragazzi che vanno a giocare sui ‘Campetti santa Massimiliana’ e che offre ombra alle auto che vi sostano sotto. Un albero che si trova in un giardino privato del centro storico, a pochi metri dall’argine del fiume, tutti particolari che hanno spinto Izzo a chiedere un intervento del sindaco che aveva promesso di valutare attentamente la situazione e che stamattina gli ha fatto pervenire un documento in cui si legge che, facendo riferimento alle normative del piano regolatore in atto, non è consentito, nella zona segnalata, l’abbattimento di alberi di medio e alto fusto. Nel documento, infatti, si legge: " L'art. 12 delle norme di attuazione del PRG, relativo alla ZONA 'A' RESIDENZIALE A TUTELA, nelle NORME PARTICOLARI, con riferimento al caso di specie, così recita: 'Sono vietati gli interventi sulla alberatura di medio ed alto fusto, salvo quelli di manutenzione'. Il lotto di terreno, su cui insiste la quercia in questione, nel PRG è individuato in Zona 'A' Residenziale a tutela - per cui, in virtù del succitato art. 12 delle Norme di Attuazione del PRG, non è consentito l'abbattimento di alberi di medio e alto fusto".

Una vittoria per Mario Izzo che evidenzia l’impegno del primo cittadino, Vito Gravante, per la problematica sottopostagli. Appena ricevuto il documento, Mario si è recato in caserma per rendere noto ai Carabinieri quanto ricevuto in risposta alla sua richiesta, ma ha garantito che rimarrà vigile, pronto ad intervenire e ad allertare le Forze dell’Ordine.