Padre Mirra: Guardare al passato per costruire il presente nella culla della nostra fede locale

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Il parroco Buompane: La sicurezza sui luoghi pubblici e di lavoro è un diritto fondamentale e le nuove generazioni siano disposte ad accogliere la lezione dei ostri Caduti in Guerra: Amicizia, solidarietà, sacrificio e paziente conquista della Pace.

Anche quest'anno il 14 agosto si è svolto nella serenità e nell'unanime partecipazione di tutta Santa Maria la Fossa cristiana e civile.

L'amministrazione comunale con il sindaco in fascia tricolore ha seguito tutte le celebrazioni della giornata.

La corale nutrita e ben preparata ha eseguito canti del Maestro Frisina, con all'organo Giovanna Piccirillo, chi ben canta, bene prega.

Padre Pierluigi ha parlato della sua vocazione di Chierichetto nel 1949 sotto Mons. Mirra a cui era dedicata la messa, non è mancato il ricordo dell'indimenticato e indimenticabile parroco don Giuseppe Cafaro.

Il passionista fossataro, scrittore e compositore, ha parlato delle culla della fede locale, una fede Mariana che parte dal 1084.

940 anni di trasmissione della devozione alla Madonna e di fedeltà al Signore.

Importanti sono state le parole del parroco Don Pasquale Buompane che ha ricordato, nell'anniversario, le vittime della tragedia del Ponte Morandi di Genova riflettendo sul tema della sicurezza pubblica e sui luoghi di lavoro, argomento che dovrebbe essere caro alle istituzioni e ai cittadini.

Dopo il crollo di Scampia è necessario, ha detto il parroco, impegnarsi in tale senso.

Alla tradizionale deposizione della corona d'alloro al monumento dei caduti don Pasquale ha sottolineato che lezione dei morti in guerra è una lezione di pace, amicizia, solidarietà.

Ammetto che le parole di don Pasquale sono coraggiose perché richiama alla tutela della sicurezza per tutti e non idolatra un amor patrio davanti al monumento ma dice ai giovani di Santa Maria la Fossa di guardare ai caduti come modello di amicizia, di pace, di sacrificio e dono.

Semplici ma toccanti le parole della preghiera scritta da lui dietro la cartolina votiva con la fotografia della restaurata immagine della patrona.

Che questi messaggi non cadano nel vuoto.

Maria non va solo pregata ma imitata come ci ricorda il Magnificat cantato in chiesa al termine della processione.

Tiziano Izzo