Mondragone ed Aversa monitorati dalla Dea: degrado totale

Mondragone:  dal  mare fino in alta montagna la situazione non cambia. Un territorio che potrebbe e dovrebbe essere volano di rinascita ridotto a discarica a cielo aperto. Una strada millenaria deturpata dall’utilizzo incivile che ne fanno alcune deplorevoli abitudini. Lateralmente all’Appia, ‘Incaldana’, nel perimetro esterno all’ex cava, in uno spazio antistante la chiesetta Santa Maria e quindi verso la salita della montagna, cumuli di rifiuti ad accogliere quanti vi transitano. Situazioni già segnalate dai volontari DEA, che continuano a monitorare il territorio temendo ulteriori roghi.

Ma essere volontari a tutela dell’ambiente non vuol dire andare per stradine di campagna, tutt’altro. Essere volontari DEA, significa non far finta di non vedere, vuol dire segnalare, fotografare, spingere alla bonifica. Essere volontari Dea significa avere un senso civico che va oltre il territorio di appartenenza ed avere a cuore la salute delle persone e dell’ambiente in cui si vive, 24 ore al giorno, ogni giorno. Significa non chiudere gli occhi sullo scempio dell’inciviltà gratuita, come succede ad Aversa dove è stato riscontrato il ‘totale degrado dell’Area Standard Comunale’.

Nel mirino dei volontari la menzionata area sita tra via Arturo Garofalo e via Sandro Pertini, proprio di fronte il cimitero cittadino. Qui è stato riscontrato il degrado totale della struttura: le poche giostre presenti sono ormai un reale pericolo per l’incolumità pubblica riconducibile allo stato di precarie condizioni dovuto ai segni del tempo ed ai reiterati episodi di vandalismo consumati su alcune attrezzature destinate ai bambini (montanti dell’altalena rotti ed evidenti segni di ruggine). L’area, inoltre, sembra essere usata soprattutto come ‘luogo per prostituirsi e drogarsi’ in quanto è stata evidenziata la presenza di numerosi profilattici, test di gravidanza, alcune siringhe.