Lo ‘spumone’ della pasticceria Natale alla pizzeria ‘Pepe in Grani’

natale e pepe

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Un grande e meritato successo per la Pasticceria Natale di Capua. Dal 1934, delizia, con i suoi dolci, il palato dei tantissimi clienti, che non solo da Capua, ma anche da altre località, hanno fidelizzato il proprio rapporto con Maria e Francesco, titolari del laboratorio, che si trova lungo il Gran Priorato di Malta. Tradizione e produzione artigianale, hanno premiato, dunque, la Pasticceria Capuana, sicché, Franco Pepe, il pizzaiuolo "artigiano", famoso in tutto il mondo per le sue pizze, ha inserito nel menù di Pepe in Grani, lo "Spumone". Un riconoscimento, questo, che il maestro, ha voluto attribuire alla pasticceria Natale, foriera, da sempre, di una rinnovata tradizione dolciaria, che ha reso la Campania, protagonista nella produzione di autentiche prelibatezze. Lo "Spumone", rappresenta, senza dubbio, una autentica apoteosi del gusto. Negli incontri preliminari, Francesco e Maria, hanno avuto l'opportunità di proporre il prodotto, non esitando, nel racconto le proprie origini aziendali e mostrando, come cimelio, le formine in ferro che il laboratorio utilizzava per la produzione dello spumone, sin dagli anni cinquanta. Franco Pepe ha voluto, dapprima, assaporare "questo famoso" spumone, ed evidentemente, per approvarlo tra i dessert proposti da Pepe in grani, lo avrà valutato in modo adeguato; adeguato a quel principio utilizzato dal famoso locale caiatino. Principio basato, sostanzialmente, sul rispetto di caratteristiche peculiari, che non vadano in contrasto con il percorso gustativo che, Pepe in grani, ha impostato per la propria missione e che lo ha reso famoso sia come pizzeria che promotore di prodotti tipici. Jamm'o bar 'o Chiatamone, vuo' 'o cuppetto o vuo' 'o spumone?, cantava l'indimenticabile Renato Carosone, tra le strofe di "Io, mammt e tu". Lo spumone, si propone con la sua caratteristica morbidezza interna, fatta di di pan di spagna affogato e macerato in un alcolico, amaro o liquore e poi strati più duri di gelato alla nocciola, al cioccolato, alla stracciatella, che formano una piccola cupola. Le sue origini sono incerte, anche se acclamate a Napoli. Non esiste una vera e propria ricetta e diversi possono essere i gusti del gelato, inoltre, la grande diffusione, ha naturalmente portato a molte varianti, oltre alle rivisitazioni più moderne, che guarniscono il cuore dello spumone con mandorle tritate. La storia dello spumone risalirebbe già alla dominazione araba, con il Sherbeth, ghiaccio unito a succo di frutta, si pensa che così come oggi lo conosciamo, il gelato sia nato nel 1686 da un Siciliano, che aveva un locale a Parigi; si chiamava Procopio, ed unì, per la prima volta, sale e ghiaccio, per ottenere un composto omogeneo. Lo spumone è un diretto discendente di questa storia e dell’incontro con i monzù. Con questo termine napoletano, il quale deriva dal francese monsieur, signore, venivano indicati i cuochi professionisti attivi a Napoli nella prima metà dell’ottocento. Da Pepe in Grani, a Caiazzo, si potranno gustare, dunque, gli Spumoni di Natale, ai gusti di nocciola, caffè, stracciatella e zuppa inglese. Ovvio, sempre disponibili nella pasticceria a Capua.

Nelle foto con il maestro Franco Pepe, Francesco Natale ed i "suoi" Spumoni.

Luigi Di Lauro