“Lo smog uccide più della droga e dell’alcol”

smog_traffico

  • Stampa
  • Condividi

Lo smog secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità è 'uno dei più grandi problemi di salute pubblica mondiali'. Le morti per inquinamento sono infatti al quarto posto tra le cause di decesso, precedute solo da pressione alta, fumo e rischi legati all'alimentazione, e precedono quelle per alcol, droga e malattie a trasmissione sessuale. Nonostante gli studi indichino chiaramente le responsabilità dello smog nelle malattie, e anche i danni economici, che secondo un rapporto dell'ufficio europeo dell'Oms sono di quasi 1.500 miliardi di euro l'anno nel continente, tutto il mondo fa fatica a stare sotto il limite di 25 microgrammi per metro cubo fissato come limite dall'organizzazione. L'85% della popolazione mondiale vive infatti in aree che superano questa soglia, soprattutto in Asia. Anche se i livelli di inquinamento dovessero rimanere costanti i numeri legati a questo problema, avverte l'Oms, sono destinati a peggiorare con l'invecchiamento progressivo della popolazione, perchè le persone più anziane sono le più vulnerabili a problemi cardiovascolari, tumori ai polmoni, broncopneumopatie e infezioni polmonari, le principali patologie legate allo smog. Ma gli effetti di polveri e gas nocivi non si limitano solo agli anziani, e anzi iniziano prima ancora della nascita. Secondo uno studio recente della Boston University vivere vicino strade trafficate aumenta il rischio di infertilità dell'11%, e addirittura del 21% in caso di seconda gravidanza. L'esposizione in gravidanza poi riduce il peso alla nascita dei bebè, mentre nei bambini aumentano allergie, asma e altri problemi respiratori. Oltre agli effetti a breve termine dei picchi di smog, inoltre, ci sono anche quelli che si manifestano a distanza di anni.