Fumarole dal sottosuolo, non vi è presenza di rifiuti pericolosi

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(gp) Una colonna di fumo, una come le tante altre che in questa estate si sono levate nel cielo dei Mazzoni, da venerdì pomeriggio ha lasciato in apprensione l’intero territorio. Le sterpaglie in fiamme non si spegnevano nonostante gli interventi attuati, il fumo usciva dal sottosuolo ed ancora stamattina la zona, che era stata sequestrata, bruciava quando si è iniziato a scavare in via Presidente, territorio di santa Maria la Fossa.

Il primo cittadino di santa Maria la Fossa, dott. Antonio Papa, aveva fatto allontanare i proprietari dell’unica abitazione presente in zona ed ha provveduto ad emettere un’ordinanza con l’ingiunzione a non utilizzare l’acqua dei pozzi che normalmente viene usata per irrigare i campi. Non solo, si è provveduto anche ad allertare i proprietari dei territori circostanti per un raggio di 3 km., dal punto in cui stamattina si è scavato, a non utilizzare foraggi e colture prodotte in questo spazio circoscritto per la presenza di benzene riscontrato.

Si temeva il peggio dallo scavo odierno ed invece, stando a quanto riferito dal sindaco, che è rimasto sul posto dall’inizio alla fine dei lavori, si tratta di rifiuti e scarti tessili, ma, soprattutto, è stata rinvenuta una grandissima quantità di scarpe vecchie che nel processo di combustione, a contatto con l’ossigeno, continuavano a bruciare.

Un respiro di sollievo, sicuramente, per aver temuto ben altro e per l’assenza di bidoni contenenti rifiuti tossici o radioattivi, così come invece si era temuto.

Rimane l’allerta per l’economia della zona basata sull’allevamento e sulle colture agricole; saranno effettuati i prelievi necessari a conoscere gli indici dei valori di benzene e quant’altro e si provvederà a sondare i valori relativi alle acque sotterranee. Non a caso il raggio limite della zona circoscritta al punto dell’incendio è stata portata a 3 km., coinvolgendo anche il territorio del vicino Comune di Grazzanise.

Ai proprietari del terreno adibito a discarica sarà ingiunta la messa in sicurezza e la bonifica del sito che oggi aveva una profondità di circa 2 m. e di cui bisogna ancora valutare il perimetro.