CYBERBULLISMO: PREVENZIONE ALL’ I.T. “FALCO”.
Comunicato Stampa
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è impegnato da anni sul fronte della prevenzione del fenomeno del bullismo e, più in generale, di ogni forma di violenza, mettendo a disposizione delle scuole varie risorse per contrastare questo fenomeno , ma soprattutto, ha attivato strategie di intervento utili ad arginare comportamenti a rischio determinati in molti casi da condizioni di disagio sociale non ascrivibili solo al contesto educativo - scolastico.
Con l’evolversi delle tecnologie, l’espansione della comunicazione elettronica e online e la sua diffusione tra i preadolescenti e gli adolescenti, il bullismo ha assunto le forme subdole e pericolose del cyberbullismo che hanno richiesto la messa a punto di nuovi e più efficaci strumenti di contrasto.
Gli atti di bullismo e di cyberbullismo si configurano sempre più come l’espressione della scarsa tolleranza e della non accettazione verso chi è diverso per etnia, per religione, per caratteristiche psico-fisiche, per genere, per identità di genere, per orientamento sessuale e per particolari realtà familiari. Vittime del bullismo sono sempre più spesso, infatti, adolescenti su cui gravano stereotipi che scaturiscono da pregiudizi discriminatori.
È nella disinformazione e nel pregiudizio che si annidano fenomeni di devianza giovanile che possono scaturire in violenza generica o in più strutturate azioni di bullismo.
Tra gli altri, i ragazzi con disabilità sono spesso vittime dei bulli che ripropongono ed enfatizzano pregiudizi ancora presenti nella società. La persona con disabilità appare più facile da irridere o da molestare.
Interventi mirati vanno, dunque, attuati da un lato sui compagni più sensibili per renderli consapevoli di avere in classe un soggetto particolarmente vulnerabile e bisognoso di protezione, dall’altro sugli insegnanti affinché acquisiscano consapevolezza di questa come di altre ‘diversità’.
A tal proposito, scuola e famiglia possono essere determinanti nella diffusione di un atteggiamento mentale e culturale che consideri la diversità come una ricchezza e che educhi all’accettazione, alla consapevolezza dell’altro, al senso della comunità e della responsabilità collettiva.
Per definire una strategia ottimale di prevenzione e di contrasto, le esperienze acquisite e le conoscenze prodotte vanno contestualizzate alla luce dei cambiamenti che hanno profondamente modificato la società sul piano etico, sociale e culturale e ciò comporta una valutazione ponderata delle procedure adottate per riadattarle in ragione di nuove variabili, assicurandone, in tal modo, l’efficacia.
Il MIUR, sin dal 2007, ha promosso una specifica campagna nazionale di comunicazione attivando una casella di posta elettronica e linee telefoniche dedicate per accogliere segnalazioni di casi, ma anche richieste di informazioni e consigli. Nel 2013, si sono aggiunti due social tematici pensati e realizzati insieme ai ragazzi.
Il Ministero dell’Istruzione, a partire dal 2012, ha aderito al programma comunitario “Safer Internet”, istituito dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’ Unione Europea.
Il programma prevede la definizione di una serie di azioni strategiche per la promozione di un uso consapevole, sicuro, e responsabile di internet tra i più giovani; il finanziamento di interventi a livello europeo e nazionale attraverso la creazione di poli di riferimento nazionali sul tema: “Safer Internet Center”- centri nazionali per la sicurezza in rete.
La formazione in ingresso e in servizio degli insegnanti è, senza dubbio, il cardine per assicurare l’adeguatezza della professionalità docente ai bisogni formativi ed educativi degli studenti.
La formazione deve avviare, dunque, un concreto processo di feed-back autovalutativo che comporti la revisione delle prassi metodologiche e didattiche adottate e promuova nei docenti la consapevolezza di un nuovo modo di essere educatori ed esploratori del “quotidiano virtuale” degli studenti, spesso inconsapevoli dei pericoli non sempre tangibili del web … ricordiamo a tutti che, oggi, il cyberbullismo è un reato punito dalla legge.
Dunque, la tematica del cyberbullismo è, purtroppo, di estrema attualità come confermano le cronache degli ultimi anni, tanto in Italia quanto all’estero.
Per queste motivazioni, nel mese di gennaio 2017, il Senato approvò, quasi all’unanimità, il disegno di legge a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
È diventato legge il 27 maggio 2017.
La legge n. 71/2017 sulla prevenzione e il contrasto del cyberbullismo attribuisce alle istituzioni scolastiche nuovi compiti e nuove responsabilità.
“La presente legge si pone l’obiettivo di contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche”.
Nella legge si esplicita che la prevenzione del cyberbullismo è trasversale alle discipline del curricolo e può concretizzarsi attraverso varie attività anche in collaborazione con servizi territoriali e organi di Polizia.
La scuola, nella persona del Dirigente Scolastico, deve informare tempestivamente, qualora venga a conoscenza di atti di cyberbullismo che non si configurino come reato, i genitori dei minori coinvolti ponendo in essere azioni non di carattere punitivo ma educativo.
Le novità introdotte dalla legge e i compiti affidati dalla stessa alle scuole, comportano delle modifiche al Regolamento di Istituto e al Patto Educativo di Corresponsabilità che vanno integrati con specifici riferimenti ai comportamenti di cyberbullismo e relative sanzioni disciplinari.
La legge prevede anche l’individuazione di un referente che coordini le attività di prevenzione e contrasto del cyberbullismo messe in atto dalla scuola (art. 4, comma 3).
Il Referente può avvalersi della collaborazione delle Forze di Polizia e delle Associazioni presenti sul territorio.
L’Istituto Tecnico “Falco” ha programmato una serie di attività per la prevenzione del fenomeno in parola al fine di supportare nel migliore dei modi sia l’utenza che le famiglie.
Il 13 novembre 2018 è stata tenuta dalla Commissaria Dott.ssa Maria Rosa Di Mauro della Questura di Caserta una conferenza/dibattito sul bullismo e cyberbullismo particolarmente coinvolgente.
La Dottoressa ha evidenziato ai Docenti come nella complessa vita sociale dei nostri giovani iperconnessi il fenomeno del cyberbullismo sia in forte crescita; con la complicità degli adulti che illudendosi di avere figli nativi digitali perfettamente equipaggiati per affrontare il mondo del web senza correre rischi, non si preoccupano di fornire loro un’adeguata educazione ai media, indispensabile per poter “vivere” online. Il mondo virtuale rispecchia, talvolta amplificandola, la deriva del mondo reale e obbliga genitori ed educatori a riflettere sulle proprie responsabilità, senza poter ravvisare nel demone digitale un comodo capro espiatorio.
La Commissaria Di Mauro si è mostrata particolarmente comunicativa ed incisiva nell’approccio con i ragazzi, che hanno visto in lei un valido supporto ai loro dubbi e alle loro paure nell’approccio al mondo multimediale.
Le attività del “Falco” relative alla tematica del cyberbullismo proseguiranno per tutto l’anno scolastico proponendo sempre nuove ed incisive iniziative per dire “no al bullismo e al cyberbullismo”.
La referente Prof.ssa Angela Nespoli
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