Covid_19, appello della Protezione Civile
E' stato un anno non semplice, che rischia di non finire se non si rispettano le direttive governative.
E' un periodo particolare, in cui occorre stare attenti per poter superare la fase in cui ancora ci si trova: si può mollare, non ci si possono permettere disattenzioni. Occorre maggiore attenzione, maggiore pazienza e sopportazione per uscire da questa fase della pandemia. Nessuno può permettersi di abbassare la guardia.
Se nella prima fase è stata preziosa la presenza delle Forze dell'Ordine sul territorio con controlli serrati del rispetto delle ordinanze, ora si fa appello al buonsenso ed alla collaborazione di tutti.
'Essere liberi' non vuol dire girare senza mascherina ed aggirare gli orari del 'coprifuoco'. Essere liberi vuol dire essere consapevoli del fatto che non rispettare determinate regole allontana la conclusione di questo periodo se non si rispettano gli altri: indossare bene la mascherina; mantenere la distanza; rientrare a casa agli orari indicati dalle autorità!
E se qualcuno è deputato a ricordare determinati comportamenti, occorre ringraziarli piuttosto che rispondere in modo inadeguato e addirittura lamentarsi se si è sollecitati a rientrare a casa propria dopo l'orario previsto dalla normativa.
Stare in compagnia è piacevole per tutti, ma non ci si può rivolgere a chi ci ricorda di rientrare per tempo, dicendogli 'Tu non sei nessuno per dirmi di rientrare'. Anche questo si sono sentiti dire i volontari di Protezione Civile di Santa Maria la Fossa, da alcuni giovani che sostavano incuranti dell'orario presso l'Area Mercato.
Forse le loro divise non sono quelle delle Forze dell'Ordine che incutono 'paura' e da cui eviti un controllo, ma sono persone che cercano di ricordare le regole da seguire, da rispettare, per salvaguardare chi resta a casa.
A riferire di tali comportamenti è il coordinatore del nucleo comunale proprio di Santa Maria la Fossa, Luigi Gaudiano: 'Siamo stanchi, sia io che l'intero nucleo di Protezione Civile, di ripetere, nonché invitare, di rispettare le ordinanze e l'orario del coprifuoco'
Sapere che almeno i volontari girano per le strade per cercare di sollecitare i giovani, e non solo, al rispetto delle regole, dovrebbe rendere merito al loro impegno e tranquillizzare i familiari dei giovani che vengono invitati a rientrare entro gli orari indicati, invece questo loro modo di operare dà fastidio, li inasprisce nei loro confronti e 'la cosa gravissima, raccontano i volontari, è che al loro invito sono proprio i giovani che dovrebbero essere di esempio a rispondere male'
Sembrano non esistere più, al di là della situazione pesante che tutti stanno vivendo, né l'educazione né il rispetto che hanno contraddistinto le passate generazioni. Magari sarebbe opportuno che anche i genitori stessero più attenti agli orari di rientro dei propri figli, offrendo una mano a chi si preoccupa per loro chiedendo il rispetto delle normative.
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