Don Antonio Palazzo: 50 anni di sacerdozio

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Domani, 19 settembre, le comunità religiose di Castel Volturno e Grazzanise festeggeranno i cinquant'anni di sacerdozio di Don Antonio Palazzo.
La parrocchia che lo ha visto presbitero ha organizzato dei pullman per poter partecipare all'evento che sarà celebrato a Castel Volturno. Partenza da piazza monumento alle ore 17.30, inizio celebrazione ore 18.30 Parrocchia Santa Maria del Mare.
Sacerdote sempre presente nelle festività del paese e pronto ad intervenire nelle celebrazioni per le quali i grazzanisani gli chiedono di partecipare, di lui basta riferire un aneddoto per tutti, raccontato anni fa dal Can. Don Giuseppe Lauritano: in occasione della sua consacrazione, Don Antonio curò tutti i particolari relativi alla cerimonia fino a pulire personalmente la locale chiesa madre dove fu ordinato sacerdote, e lo ricordava mentre ginocchioni ne lucidava il pavimento perché la 'sua' chiesa splendesse in occasione dell'evento.
Di Don Antonio ha tracciato un breve profilo, per Tribuna24, il teologo Tiziano Izzo, cultore della materia di Teologia nell'Università Cattolica di Milano:
"Don Antonio Palazzo, cresciuto all'ombra della Madonna del Carmine di via San Michele, incontra Gesù attraverso il dotto parroco Prof. Raimondo don Carlo. È un ragazzino quando arriva don Giuseppe Lauritano,70679729_2361006567354944_5691682358487416832_n di cui avrà un grande rispetto filiale e che vestirà sul letto di morte poi. Frequenta il Seminario maggiore di Napoli sotto la guida di don Luigi Diligenza, che poi diventerà il suo Arcivescovo a Capua. Si mostra da subito portato nell'arte oratoria e nella carità. Nominato parroco di Santa Maria del Mare a Pinetamare, si prodiga per la evangelizzazione degli abitanti del posto e poi per l'accoglienza dei primi migranti di cui difende i diritti.
Lo abbiamo visto alcune volte sulla RAI e ne conosciamo gli appelli al presidente della Repubblica per la situazione della Domiziana. Amo pensare a padre Antonio, così come lo chiamano i suoi parrocchiani, come un sacerdote istrionico che ha dato tutto sé stesso per amore del suo popolo senza mai rinnegare il suo essere grazzanisano e andando oltre le critiche e le difficoltà che hanno potuto coinvolgerlo. La realizzazione del nuovo Tempio parrocchiale ne è esempio, ma anche le numerose opere di carità e le tante famiglie italiane e straniere da lui aiutate. A chi gli domanda come sta, lui risponde: "Non bene, benissimo". Questo denota la sua indole ironica ed ottimista e la virtù della fortezza. Ricordo con entusiasmo il suo venticinquesimo di sacerdozio e il tripudio di Grazzanise nel rendere omaggio a questo suo figlio che è sempre stato presente nei momenti più importanti della sua vita cittadina e religiosa. La sua umiltà e il suo essere in gamba come uomo, e come prete ha tanto da dire alla Chiesa e a Grazzanise. La nostra reciproca stima non è mai venuta meno. Don Antonio è una persona che sa inchinarsi davanti a un povero, un anziano e a un semplice paesano".
Redazione Tribuna24