ATTENZIONE! Si va di proroga in proroga da 4 anni! Per carità, fate ‘sta gara per la frazione organica
Parliamo di rifiuti. Parliamo di "umido". Per farlo, però, serve partire da lontano. Serve cominciare il racconto dall’8 giugno 2011. Grazzanise era amministrata da Pietro Parente, sindaco e guida di una giunta composta da Vito Gravante, Virgilio D’Abrosca, Vincenzo Morico, Giuseppe Conte e Salvatore Raimondo. Il paese mazzonaro ancora non sapeva che, da lì ad un anno, sarebbe state travolto da vicende giudiziarie forti, capaci di condurlo al terzo scioglimento per infiltrazione mafiosa.
Insomma, era un’altra epoca. Altri tempi.
Quell’8 giugno, “dopo una attenta ricerca di mercato finalizzata all'acquisizione di quotazioni per il conferimento ed il recupero della frazione organica dei rifiuti […]” con la determina n°73, si procedeva “ad affidare alla ditta Ecologia di Iavazzi Francesco s.a.s.” il servizio di smaltimento della frazione organica.
Ma Iavazzi, 14 giorni dopo, comunicò all'ente “la propria indisponibilità a ricevere” quella tipologia di monnezza “ a causa di limiti autorizzativi raggiunti”.
Così, dalla Ecologia di Iavazzi Francesco si passò ad un’altra azienda, la Esogest Ambiente srl, la quale aveva proposto “l’offerta economicamente più vantaggiosa successiva alla Ecologia s.a.” ad un prezzo di 140 euro oltre iva al 10%.
L’efficacia giuridica di quell’accordo, però, terminava il 31 dicembre del 2011: tuttavia la Esogest propose la proroga del servizio “agli stessi patti e condizioni”.
Tale situazione fu convalidata dall’ente l’8 marzo del 2012, quando, con determina n°64, affidò, accogliendo di fatto la proposta di proroga, il servizio proprio “alla Società Esogest Ambiente […] pur considerando e dando atto che lo stesso non è stato in alcun modo interrotto o sospeso, ovvero assicurato dalla medesima società dall’01/01/2012”.
Nella vita niente è duraturo. Tutto cambia. Anche le aziende. Ed infatti, nel gennaio del 2013 al Comune di Grazzanise fu comunicato il “conferimento ramo d’azienda ‘impianto messa a riserva rifiuti non pericolosi sito a Pastorano’ in favore della Ge.S.I.A. S.p.A.”
In sostanza, questa dinamica societaria, cosa ha comportato all’ente municipale? Niente di eclatante: semplicemente, Grazzanise, prima aveva rapporti contrattuali con la Esogest, poi, a seguito della compravendita aziendale, ha iniziato ad avere relazioni con la Ge.S.I.A. S.p.A.
Allora, ricapitolando. Si parte il giugno del 2011 con una procedura di gara vinta (dopo il diniego di Iavazzi) dalla Esogest. Poi, dal 2012, si va avanti con proroghe e nel frattempo (nel 2013) va registrata la cessione del ramo d’azienda che fa entrare in gioco una nuova società.
Sapete come la pensiamo. Proroghe ed affidamenti diretti, anche se in tantissimi casi permessi dalle norme vigenti, a nostro avviso, per garantire sempre e comunque (e ad ogni costo) trasparenza e il principio di limpida concorrenza tra le ditte interessate a lavorare nel settore pubblico, sono da schivare e scacciare come la peste.
La situazione da noi raccontata fino a questo punto è stata cristallizzata dall’ex responsabile dell’area tecnica, Teresa Ricciardiello, chiamata a ricoprire quel ruolo, nel luglio del 2014, dalla commissione straordinaria formata dal viceprefetti Migliorelli e Quaranta e dal funzionario Auricchio.
La Ricciardiello ritenne ovviamente “opportuno attivare la procedura di gara per l’affidamento” del servizio in questione, prestazione da appaltare in base al criterio “del prezzo più basso determinato mediante ribasso”.
La presa di posizione della Ricciardiello (per chi la volesse leggere integralmente) fu stigmatizzata nella determina n°143 del 4 maggio 2015, atto avente ad oggetto proprio l’attivazione della “procedura di gara aperta per l’affidamento presso impianto autorizzato al recupero e trattamento della frazione organica”.
Qualche giorno dopo, però, i commissari, inviati dal Ministero a seguito del terzo scioglimento per camorra del Comune, andarono via. Non poterno, dunque, più occuparsi della gara. I cittadini, dopo 5 anni, ritornarono elle urne.E le elezioni, di strettissima misura, furono vinte dalla civica L’Unione, guidata da Vito Gravante, l’attuale sindaco.
E allora, ‘sta benedetta gara, a 17 mesi di distanza dalle parole della Ricciardiello, si è fatta? No.
Il primo a tirare in ballo quest’interrogativo, ad onor del vero, è stato Enrico Petrella, capogruppo di Senso Civico.
Questa storia, in modo molto più sintetico, è stata raccontata da Senso Civico pure durante il comizio di domenica scorsa (25 settembre), tenuto in piazzetta Montevergine.
Allora, perché si è proceduto in regime di proroga? La risposta viene fornita dall’attuale responsabile dell’Ufficio tecnico, Girolamo Parente (che, giustamente, va a soddisfare il quesito solamente in relazione all’anno e 3 mesi di attività dell’amministrazione Gravante).
L'ingegnere, condiviso con il Comune di Pignataro, nella determina n°236 del 5 agosto scorso, afferma che il servizio è continuato “in regime di proroga […] anche a seguito di problematiche relative al personale in servizio”.
E allora? Ci sono problemi con il personale del Comune. Ok, quindi la gara non si può indire e si procederà in regime di proroga a vita? Sicuramente no. Sicuramente l’amministrazione Gravante si scapicollerà per colmare questo vulnus (perché per noi le proroghe rappresentano una ferita pericolosissima) che dura da 4 anni.
Di certo l’ingegner Parente, con l’atto di agosto, ha determinato di “ritenere conferito fino al 31 dicembre, nelle more dell’attivazione delle procedure di evidenza pubblica, il servizio di messa in riserva della frazione organica […] alla GE.S.I.A. Spa” dell’indagato (ma speriamo, logicamente, che possa dimostrare la sua estraneità ai fatti contestatigli dalla Procura) Luciano Sorbo.
Intanto, con un’altra determina n°269 del 26 settembre scorso, sono stati liquidati altri 3 mila e 500 euro alla ditta di Pastorano.
Giuseppe Tallino
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