Gravante: sanzioni per chi non richiede l’autorizzazione per gli scarichi di acque reflue in zone non servite dalla pubblica fognatura
I titolari di scarichi di acque reflue domestiche o industriali in zone non servite dalla pubblica fognatura dovranno richiedere l’autorizzazione allo scarico anche se gli scarichi sono attivi da molti anni.
Lo avvisa il sindaco, dott. Vito Gravante, dando seguito a quanto deliberato durante la seduta di Consiglio Comunale del 30 Aprile scorso con all’ordine del giorno ‘Approvazione Regolamento Comunale per la disciplina degli scarichi di acque reflue in aree non servite da pubblica fognatura’ ed in considerazione della legge regionale sull’argomento ed il regolamento della Regione Campania. L’autorizzazione resterà valida per quattro anni dal momento del rilascio ed un anno prima della scadenza ne dovrà essere chiesto il rinnovo.
Lo scarico potrà essere provvisoriamente mantenuto in funzione nel rispetto delle prescrizioni contenute nella precedente autorizzazione, fino all’adozione di un nuovo provvedimento, se la domanda di rinnovo è stata tempestivamente presentata. Ai fini dell’ottenimento dell’autorizzazione bisogna essere titolari di uno scarico di acque reflue domestiche/industriali non servite dalla pubblica fognatura e la domanda potrà essere presentata sia dal proprietario che dall’utilizzatore dell’immobile, sia esso affittuario o usufruttuario.
La domanda dovrà essere presentata all’Ufficio Protocollo; per informazioni dettagliate ci si potrà rivolgere all’Ufficio tecnico del Comune verrà esaminata dall’ufficio comunale preposto a verificare la completezza dei documenti ed al rilascio dell’autorizzazione allo scarico. In caso di carenza nella documentazione verranno richieste integrazioni ed il procedimento sarà sospeso fino alla presentazione dei documenti da integrare.
Chiunque effettui scarichi di acque reflue domestiche o industriali senza autorizzazione o che continui ad effettuare o mantenere detti scarichi dopo che l’autorizzazione sia stata sospesa o revocata, è punito con sanzione come previsto dagli articoli 30 e 31 del Regolamento Comunale con una ammenda da tre a trentamila euro, per sforamento limiti tabellari, e da seimila a sessantamila euro per scarichi senza autorizzazione.
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