Matteo Salvini domani a Borgo Appio al Presidio Coordinamento Unitario Difesa Patrimonio Bufalino
GRAZZANISE – Sarà la piazza di Borgo Appio ad ospitare, fino al 25 settembre, il presidio permanente del Coordinamento Unitario Difesa del Patrimonio Bufalino, inaugurato nella serata di ieri. Un presidio che – questo l’intento dei promotori – terrà un faro acceso sui drammi inascoltati degli allevatori casertani e coinvolgerà i leader e i candidati delle forze politiche impegnate in queste elezioni politiche. A loro, infatti, sarà chiesto di assumersi degli impegni seri verso gli allevatori. Un mese di incontri, quindi, che saranno inaugurati – domani, 25 agosto, alle 13:00 – dalla visita del leader della Lega, Matteo Salvini, a Borgo Appio. È questo il nuovo passo nella strategia del Coordinamento, dopo il blocco della Domiziana dello scorso 11 agosto che, malgrado la visibilità e un incontro con il prefetto Giuseppe Castaldo, non è riuscito a rompere il muro con il governatore Vincenzo De Luca, con il quale da mesi gli allevatori chiedono di avere un tavolo di confronto.
Cosa chiedono gli allevatori
Con De Luca, che ha in mano la delega alla sanità in Campania, gli allevatori vorrebbero discutere e rivedere la profilassi per brucellosi e Tbc, che negli ultimi anni ha decimato le stalle e ridotto sul lastrico molti allevatori. I sospetti degli allevatori sono molto precisi: troppi i capi falsi positivi abbattuti, in una gestione nevrotica delle procedure di isolamento degli animali, in cui gli allevatori per anni si sono sentiti discriminati e stigmatizzati, e che fa emergere chiaramente almeno 2 linee di forti interessi economici. Da un lato, gli interessi dei grandi marchi delle carni, che hanno potuto introdurre carne di bufala, acquistata a bassissimo costo, nella filiera della carne bovina (qui, il riferimento va in particolare al Gruppo Cremonini). Dall’altro, il flusso di indennizzi garantiti dalla Commissione Europea. Basti pensare che, a fronte dei circa 8mila euro elargiti per ogni capo abbattuto, ogni allevatore ne riceve circa 1400. Gli allevatori vorrebbero avere la possibilità di svolgere legalmente delle auto-analisi alle stalle, nonché di avere accesso ai vaccini.
Verso le elezioni del 25 settembre
Il cambio di passo del Coordinamento, da qui alle prossime elezioni politiche, consiste nel coinvolgere tutte le forze politiche scese in campo, per chiedere un impegno serio verso i problemi che affliggono gli allevatori bufalini della provincia di Caserta. L’intento – questo quanto emerge dall’intervento del portavoce Gianni Fabbris durante l’inaugurazione del presidio – è spingere per “un cambio di rotta sulla politica agricola e alimentale nazionale. Non possiamo salvare le bufale senza un cambio di rotta generale”. Un cambio di rotta che dia ad agricoltori e allevatori la possibilità di non essere schiacciati dai grandi marchi e dagli interessi delle grandi confederazioni (Filiera Italia, in primis). Il rischio che il presidio possa diventare un’occasione di passerella politica per questa o quella forza politica è evidente, e di questo sono consapevoli anche gli allevatori. “Dobbiamo essere seri, perché ne va della nostra credibilità – arringa Fabbris durante la riunione di inaugurazione – garantire la nostra presenza per tutti i rappresentanti che interverranno e metterli sotto pressione allo stesso modo”.
Le domande per le forze politiche
Oltre ad impegnarsi sui punti già descritti, alle forze politiche che interverranno sarà chiesto di rispondere ad alcune domande, per capire la posizione dei candidati su questioni specifiche riguardanti la filiera bufalina. L’idea è quella di “mappare” i partiti in campo. Su una bacheca del presidio, infatti, saranno elencati i pro e i contro dei vari partiti rispetto alla gestione dell’agro-alimentare. Un tentativo di fare pressione, per provare finalmente ad ottenere risultati nei tavoli che contano.
Giuseppe Florio
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