“Marachella” politica della maggioranza non riuscita: voleva far saltare il consiglio, ma non aveva fatto ‘i conti’
Una pagina, quella di oggi, non troppo elegante per la politica grazzanisana: è vero, nel passato, recente e meno recente, ci sono stati episodi oggettivamente più sgradevoli, ma, ad onor del vero, erano di altro genere rispetto a quanto accaduto poche ore fa.
L’errore alla base di questo frangente non piacevole, andato in scena in municipio, è stato innanzitutto di ordine strategico. Ma andiamo con calma.
La maggioranza, probabilmente, costatando il proprio sbaglio formale, aveva deciso di non presentarsi, immaginando che, con la sua assenza, non si sarebbe così raggiunto il numero legale: evento che avrebbe fatto slittare il consesso alla seconda convocazione, cioè domani, sabato, alle 18,30.
Il problema, non calcolato dal gruppo Gravante, è sorto, però, quando la minoranza compatta non è venuta meno alla chiamata della presidente Teresa Cerchiello.
Facendo due calcoli si è capito che l’assemblea, con i soli componenti dell’opposizione, era valida perché Federico Conte, Orsolina Petrella, Enrico Petrella e Pasquale Carlino eguagliavano la soglia minima dei componenti per iniziare il consiglio.
Cioè alle 18,30 rischiava di tenersi un’assemblea gestita totalmente dall’opposizione, la quale verosimilmente, non avrebbe approvato i punti all’ordine del giorno (tra i quali c’era quello sulla Tari).
Cosa sarebbe successo? La ‘marachella’ politica della maggioranza (l'aver consegnato l'assise a Senso Civico e Nuovi Orizzonti) avrebbe inciso negativamente sulla comunità (e sul responsabile che non aveva preparato gli atti) gravandola di un ritardo amministrativo e di un consequenziale sovraccarico fiscale (in termine di aliquote).
La segretaria comunale ha contattato il sindaco spiegandogli gli eventi. La maggioranza, così, è accorsa subito (manifestandosi nella sua completezza) realizzando un confronto formale con le opposizioni nel quale ha ammesso l’errore.
Tutto il consiglio, senza aprire formalmente la seduta, si è riunito dinanzi al poco pubblico esponendo l’accaduto. Dopo gli interventi dei capigruppo di minoranza, Petrella e Conte, che hanno motivato l’aver temporeggiato (non aprendo la seduta quando avrebbero potuto e, ripetiamo, consentendo, quindi, lo svolgimento dell’assise in seconda chiamata domani) con la volontà di non arrecare un danno alla comunità nonostante il clamoroso errore della maggioranza.
Giuseppe Tallino
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