Una maggioranza moscia, miracolata, stremata da divisioni interne: tutti contro tutti (o quasi), ma resisteranno
ARMATEVI DI PAZIENZA, perché non state leggendo il solito articolo, breve, che racconta il fatto, come dice un mio caro amico, in modo “asciutto e sistemato”. Il pezzo che scriviamo, invece, vi risulterà un po’ più lungo del dovuto, forse pure noioso e, se vogliamo, anche leggermente personale: non lo pubblichiamo per sfizio, ma per rispetto dei lettori (293 mila ‘unici’ da quando Tribuna24 è online) che cercano in noi ancora un’informazione quotidiana.
Diciamo subito che, con quest’ articolo, parleremo dell’amministrazione di Grazzanise. Prima di inoltrarci nel merito della vicenda, però, serve fare una premessa fondamentale, trattando, così, la parte “personale” preannunciata: come avrete notato il numero di brani pubblicati da Tribuna24 è in netto calo rispetto agli standard iniziali.
I progetti, le priorità, nella vita, cambiano, e cambiano soprattutto quando vanno a scontrarsi con la realtà di ogni giorno.
NON E' UN DE PROFUNDIS: il sito non morirà, proseguirà il proprio percorso a regime ridotto, non raccontando tutto, perché, almeno al momento, non ci sono le risorse necessarie e i presupposti per farlo, ma scrivendo solo quello che, in relazione alle nostre opportunità, sarà possibile e giusto riportare.
Insomma, non vogliamo tirarle per le lunghe: esamineremo pochi argomenti, le questioni che riterremo valide a tal punto da dedicar loro prezioso tempo da sottrarre ad altri temi personalmente prioritari.
La spieghiamo con ulteriore franchezza: ieri, ad esempio, c’è stato il comizio di Senso Civico, Nuovi Orizzonti ha affisso un sintentico manifesto sull’operato della maggioranza e stamattina una donna, di Frignano, ha tentato il suicidio al cimitero nuovo di via Presidente. Ecco: il tentato suicidio è stata l’unica delle tre notizie riportate da Tribuna24.
D’altronde non siamo la Rai, non facciamo servizio pubblico, non abbiamo padroni (al massimo qualche sponsor salutato e ringraziato con tanto di fattura ed iva pagata), quindi, scusate ancora la sincerità, ma saremo noi, con ampia libertà e discrezionalità, a scegliere le notizie da approfondire: in fondo, non è obbligatorio aprire il nostro portale, chi non approva la linea editoriale ha la sacrosanta sovranità per non leggerci.
VENIAMO AI FATTI. Partiamo da lontano, dal 2015. Vito Gravante voleva fare il sindaco, Marcello Vaio, con “Il Volo”, voleva fare il sindaco, Giuseppe Raimondo voleva fare il sindaco.
I tre, con le loro velleità da primo cittadino, erano riusciti ad imbastire, ad occhio e croce, solamente un quarto di lista ciascuno: erano consapevoli, quindi, che l’unica soluzione, per non scomparire politicamente, era unirsi, fondersi (verrebbe da dire 'confondersi').
E così, nonostante i giuramenti di fedeltà mostrati dal geometra Vaio al suo ex pupillo, Federico Conte (giuramenti del tipo: o faccio la lista per fatti miei oppure sto a casa e ti sostengo) ha preso forma L’Unione.
Il cartello elettorale che unisce 2 ex consiglieri di opposizione, schierati, nel 2010, contro La Svolta di Pietro ed Enrico Parente, ed un assessore che proprio per La Svolta, 6 anni fa, è stato fondamentale nella vittoria, il 31 maggio 2015, sfiorando il 30 per cento alle comunali, ha ottenuto la maggioranza dei seggi in consiglio.
E' PASSATO UN ANNO (e 13 giorni): non ci sono soldi in cassa, solamente debiti, e, nonostante le giustificazioni da ricondurre alle difficoltà finanziarie, agli occhi di molti cittadini, il bilancio dell’amministrazione è comunque fallimentare.
E' vero: fare grandi opere, considerate le congiunture economica, in 12 mesi, era impossibile: si sarebbe potuto/dovuto, invece, attuare riforme a costo zero (o almeno a costo non elevato), riforme ri-organizzative dal punto di vista urbano, amministrativo, insomma quelle azioni che, cinicamente, all'occorrenza, oltre all'utilità sociale, possono rappresentare anche la diversiva polvere negli occhi per acquietare gli elettori scontenti. Ed invece zero, neppure il semaforo al pericoloso incrocio tra la sp 333 e via Oberdan è stato aggiustato.
Ma non desideriamo affrontare il bilancio di ciò che non è stato fatto e quello che si sarebbe dovuto fare. Vogliamo dare un taglio diverso a quest’articolo, un taglio che va a scandagliare la geografia della maggioranza, la quale, una volta conosciuta, farà comprendere ai lettori il perché della sua poca operosità.
UN CARTELLO ELETTORALE nato da 3 gruppi non troppo affini di certo non poteva puntare, in fase governativa, sull’armoniosità, sulla compattezza, ma neppure, ad onor del vero, era pronosticabile un collasso interno in così breve tempo.
Quel 29,96 % che ora amministra, per volontà di legge, pur non rappresentando la maggioranza della popolazione, al suo interno è ulteriormente e pericolosamente diviso.
L’attuale vicesindaco Marcello Vaio, ininterrottamente (logicamente escludendo i tre scioglimenti per mafia, durante i quali hanno amministrato i commissari) in consiglio comunale dagli anni ’80, starebbe preparando, a dimostrazione dei malcontenti, un gruppo autonomo nella maggioranza consiliare, insieme a Benito Palazzo e Domenico Zampone. Della nuova compagine non dovrebbe far parte, invece, l’assessore Angela Simone, candidata proveniente da "Il Volo".
La delegata all'istruzione, originaria del Borgo, sembra invece aver stretto ultimamente rapporti con la sua collega di giunta, Gabriella Parente, e con la presidente del consiglio, Teresa Cerchiello.
Appare isolato l’assessore al bilancio, Giuseppe Raimondo, attualmente alle prese con la Corte dei Conti che l’ha condannato a pagare 101 mila euro per la vicenda Acms, andata in scena quando era consigliere provinciale al tempo dal presidente Sandro De Franciscis.
L’ex socialista, ora Pd per voler di Gennaro Oliviero, per sconfiggere la solitudine, ha tentato un riavvicinamento a Cerchiello, dopo un datato allontanamento per frizioni partitiche (?).
Da chiarire la posizione di Giovanni Parente, padre degli imprenditori Mattia ed Agostino, che sembra sempre più indifferente alle beghe in atto in comune.
A completare il quadro tristissimo, uno scontro, fresco fresco, tra Gabriella Parente e l'area Vaio, dissapore che sarebbe nato per gli orari di chiusura del Circolo degli anziani.
CON UN GUAZZABUGLIO del genere, insomma, è facile comprendere il perché dell'immobilismo amministrativo e l'ulteriore e fondamentale perché di un primo cittadino, Vito Gravante, sempre più figura sola al comando (in un clima di tempesta), in relazioni, tra l'altro, tese, stando alle voci di corridoio, soprattutto con l’ex ventriano Vaio.
Le lotte interne, in politica, sono fisiologiche e, sinceramente, le avremmo, diciamo così, accettate senza rimarcarle con durezza se, almeno sulle questioni che contano, di sostanza, la maggioranza si fosse dimostrata presente, coraggiosa e compatta.
Facciamo qualche esempio: sono state distribuite onorificenza a destra e a manca, ma nemmeno un riconoscimento ufficiale è stato dato ai militari dell’Arma della locale stazione, che da anni si impegnano contro la camorra e delinquenza varia.
Il municipio è stato travolto, seppur indirettamente, dalla recente operazione antimafia Chronos, che, il 5 maggio scorso, ha arrestato l’ex sindaco Enrico Parente, ancora ai domiciliari, insieme ad altri indagati, tra i quali l’architetto Maurizio Malena (ora in libertà, scarcerato dal Riesame di Napoli), posizionato da Gravante, ad inizio mandato, dopo una breve parentesi lontana dall’area tecnica (a causa delle indagini sul cimitero nuovo), in continuità con quanto deciso dalla triade Migliorelli, Auricchio, Quaranta, a capo dell’Utc del comune (che ha dovuto ri-abbandonare per le nuove inchieste della Dda).
SULLA VICENDA CHRONOS siamo entrati nel dettaglio scrivendo un articolo in occasione di un’interrogazione presentata da Nuovi Orizzonti, nel quale chiedevamo, con estrema serenità, spiegazioni a Gravante e Vaio in merito all'opportunità delle loro scelte politiche relative al collettore fognario, evidenziando, inoltre, le incoerenze emerse tra parte dell’attuale maggioranza, che aveva chiesto, nella consiliatura 2010, dai banchi dell’opposizione, l’adesione alla stazione unica appaltante prima del bando per la gara inquisita, e l’attuale sindaco che, all’epoca, faceva parte di quella giunta che non volle aderire alla Suap.
Ecco, su tali questioni, serie, non è arrivato ancora uno straccio di risposta, né alla stampa, che legittimamente ha chiesto, ne alle opposizioni, le quali, seppur in modo blando, hanno affrontato il tema.
SAREMO IMPIETOSI: è una maggioranza lenta, che rappresenta solamente il 30% degli elettori (e non ha un zoccolo duro di tifosi come aveva La Svolta), che è rischiosamente divisa al suo interno in frange, che bada troppo alle manifestazioni di facciata e poco alla sostanza, che va lenta, che non ha guizzo quando l’unica salvezza, a casse vuote, sarebbe l’inventiva.
Eppure, fidatevi, nonostante le mille difficoltà, nonostante i troppi contrasti, resisteranno: L’Unione ha vinto per 52 voti. Anzi, no, L’Unione ha vinto per i personalismi degli attuali capi-gruppo di minoranza, Conte e Petrella, troppo egocentrici, un anno fa, per offrire un'alternativa realmente nuova e univoca.
Concludiamo riproponendo un concetto già espresso: i personaggi che costellano L’Unione sono stati politicamente miracolati, rischiavano di scomparire, ed invece hanno tuttora potere: e faranno il possibile per non voltare le spalle al destino benevolo (nei loro confronti).
La nota dolente è che il tempo perso, per una comunità disastrata, come quella mazzonara, sciolta per camorra ben 3 volte, nessuno è in grado di restituirlo.
Giuseppe Tallino
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