GIUNTA PREMUROSA! Emerito e assessori, forse, temevano che la piscina “implodesse”: ecco il perché dell’affidamento diretto per sei mesi ad un’associazione sammaritana
C’è una piscina comunale a Cancello ed Arnone, in via Cavour, con annesso impianto sportivo. Ed è oggettivamente una cosa buona. La recentissima delibera di giunta, invece, riguardante proprio questa struttura, scusate la franchezza, non ci piace tanto. Questione di gusti, per carità.
Riteniamo che il nostro approccio su questioni amministrative sia abbastanza coerente e, per chi ci legge, anche noto: non amiamo le proroghe, non sopportiamo gli affidamenti diretti e tutte le modalità che non consentono, anche solo per pochi mesi, l’avvio di un rapporto tra privato e pubblico non prodotto da una competizione trasparente, capace di garantire ogni potenziali imprenditore presente su questa terra, interessato a relazionarsi con un ente per un preciso lavoro, servizio e compagnia cantante.
E’ un ragionamento forte, forse utopico per chi si va a confrontare realmente con la quotidiana gestione del municipio. Ci sono delle emergenze, delle esigenze che spingono, spesso, chi amministra a ricorrere a ditte di fiducia per eliminare ai cittadini un disagio, un problema. In quei casi, ben valutati, per carità, anche il nostro estremismo, in materia di trasparenza, si allenta. Eppure nella fattispecie che stiamo per raccontarvi, sinceramente, non riusciamo proprio a dare un valore politicamente positivo alle motivazioni-base della delibera del 22 febbraio. L'urgenza, l'emergenza, non la riscontriamo.
La giunta Emerito (tutti gli assessori presenti, eccetto Paolella) ha dato mandato al responsabile (non abbiamo capito se Graziano o Prezioso), di individuare un soggetto-gestore per la piscina.
Il perché di questa volontà è spiegato nel documento che pubblichiamo in calce: l’impianto si trova in un’area delocalizzata rispetto al centro abitato, è sprovvisto di videosorveglianza, ma possiede tutti gli elementi per essere fruibile dal pubblico.
L’ente, per la complessità della direzione, ritiene di non poter “curare in proprio le attività inerenti alla gestione della piscina”, anche per “l’assenza di risorse umane idoneamente formate”.
Fino a qui, ci siamo. Insomma, il comune vuole affidare l’impianto ad un privato. Va bene.
Dunque, si fa la gara e si concretizzerà poi l’affidamento. Ed invece no, non è così, almeno per il momento, perché “la procedura di gara pubblica, per l'individuazione del soggetto gestore, per la complessità del procedimento amministrativo, - riportiamo testualmente quanto scritto nel documento, - potrebbe richiedere diversi mesi che vedrebbero inattivo l'impianto sportivo con le immaginabili conseguenze”.
Quindi, per mezzo di una gara che “potrebbe” (non si ha neppure la certezza) durate diversi mesi, considerato che adesso c’è la febbre di rendere attivo, subito, cascasse il cielo, quell’impianto, per evitare le “immaginabili conseguenze” (forse c’è timore che si autodistrugge la piscina), dato che il comune vuole "salvaguardare l'integrità del bene pubblico”, ha deciso di ricorrere “nelle more dell'espletamento della gara ad un affidamento di carattere temporaneo, per il quale si impone a corrispondere un canone provvisorio di 500 euro mensili”. E cosi sarà. Amen.
E sarà proprio così perché l’Asd Volturno Sporting Club, di S.Maria C.V., “ha manifestato la proprio disponibilità alla gestione temporanea della piscina”, nelle more dell’espletamento della gara, per un periodo “non eccedente i sei mesi”.
Nella delibera, che ratifica la proposta dell’associazione sportiva sammaritana, è precisato che si tratta di una “sperimentazione” che “non costituirà diritto di prelazione nell'aggiudicazione definitiva della gestione dell’impianto sportivo che sarà garantita da una procedura pubblica”. In soldoni: se l’Asd Volturno parteciperà alla futura gara non partirà avvantaggiata.
Procedura lecita (ripetiamo: non contestiamo l’irregolarità, che non c’è), ma, dal nostro punto di vista, non opportuna. Si è aspettato tanto e si poteva aspettare l’espletamento di una benedetta gara.
La piscina non sarebbe crollata.
Giuseppe Tallino
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