La “fortuna del traffico” raccontata da Gianni Morico in un incontro a 4

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Nicola Del Villano e Gianni Morico. Ad accostare questi due nomi, recentemente,  è stata la gip Egle Pilla, nell' ordinanza di custodia cautelare, destinata a 9 indagati, basata sulle indagini della Dda, realizzate dalla Guardia di Finanza (CLICCA QUI PER LEGGERE).

Ma il presunto rapporto tra l'imprenditore del pane ed il ras del Clan dei Casalesi fu già parzialmente tracciato, negli anni scorsi, da una condanna di primo grado (2 anni ed 6 mesi), emessa proprio nei confronti di Morico, accusato di aver dato ospitalità, in un appartamento affittato ad Opi, nel Parco Nazionale dell'Abruzzo, all'allora latitante Nicola Del Villano, arrestato il 10 aprile del 2007 a Cassino (CLICCA QUI PER LEGGERE).

A parlare di tale vicenda, offrendo un punto di vista interno della storia,  svelando pure  un retroscena, diciamo così, fortuito e fortunato, è direttamente Gianni Morico.

La narrazione effettuata dal business-man mazzonaro è contenuta nel documento di 104 pagine che lo ha recentemente sottoposto a misura cautelare insieme ad altre 8 persone (CLICCA QUI PER LEGGERE): si tratta di un'ambientale, registrata nel novembre del 2014, che riporta una chiacchierata tra Gianni Morico ed altre 3 persone [un suo parente, Mario Maio e Giuseppe Conte (cugino di Maio)].

" Omissis […] Io per mia fortuna, - ha detto l'imprenditore del pane, -  quando arrestarono a Nicola il 2007 a Cassino, io stavo andando a Cassino, la polizia che mi stava addosso, eh, disse che ‘io mi dovevo incontrare con lui e con un altro’ (riportando le tesi della polizia nell’ambito del processo ndr), morale della favola, stava il traffico, io a Caianello usci e mi fermai da Russo a mangiare e io ed un’altra persona, la polizia disse vicino a Magi ‘questo stava andando, lo vedi’ (Riportando la tesi della Polizia nell’ambito del processo ndr), perché io avevo la microspia in macchina, non sapevano il fatto che io ero uscito, ce lo portai sull’udienza, dissi ‘sentite un poco voi avete detto che io stavo andando a Cassino, e perché a Caianiello sono uscito e mi sono ritirato? Se non mi è arrivata nessuna telefonata nessuna cosa’ , sopra a questo Magi mi tolse l’articolo 7 e mi diede due anni e sei mesi di pena sospesa, che a me mi avevano dato pure l’art.7, mo tengo ancora l’appello , ancora non l’hanno fissato… Omissis”

Insomma, stando a quanto dichiarato da Morico, fu grazie al traffico che imboccò l'uscita autostradale di Caianello e non raggiunse Cassino.

Va evidenziato, inoltre,  come parte di questa conversazione sia stata omissata dagli inquirenti.

Cosa significa? Può significare tutto e niente. Può significare, ad esempio, che gli effetti dell'attività investigativa, scaturita da queste intercettazioni, non si siano affatto concluse con il recente ordine di arresto per 9 indagati.

Potrebbe esserci dell'altro: è plausibile che, seguendo questo filone, gli uomini della Guardia di Finanza, abbiano riscontrato altre presunte condotte illecite. Ad ogni modo, per ora, restano supposizioni: saranno il tempo e le prossime azioni dell'autorità giudiziaria a smentire o a confermarle.

Ritornando alla sostanza dell'articolo, il racconto di Morico è di 2 anni fa. Il verdetto che lo colpì per il presunto favoreggiamento a Del Villano, il 4 marzo scorso (7 mesi fa), è stato annullato dalla seconda sezione della Corte d'Appello di Napoli: i giudici partenopei hanno santificato il "non luogo a procedere per avvenuta prescrizione" [prescrizione concretizzatasi perché l'aggravante mafiosa (art.7), ben sottolineata da Morico nell'ambientale, non è stata riconosciuta dal collegio a carico dell'imputato].

Giuseppe Tallino