Il mistero sull’utilità di Napoli Nord: il processo Medea va in trasferta

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L’esperienza patita dal cosiddetto processo Cpl, in svolgimento da poche settimane ad Aversa (CLICCA QUI), presso il Tribunale di Napoli Nord, probabilmente ha fatto scuola. Perché, seppur il collegio competente per un altro importante iter giudiziario, ci riferiamo al processo Medea, fa riferimento territorialmente sempre al palazzo Aragonese, ieri mattina, al suo primo appuntamento, si è ben pensato di mandarlo in scena a Napoli.

Alla base di questa decisione c’è l’assenza, presso l’edificio normanno, dei necessari macchinari per attivare il video collegamento con imputati detenuti e pentiti che dovranno conferire.

La situazione, cristallizzata in questo modo, porta ad una considerazione triste: cosa diamine l’hanno fatto a fare? Ha avuto realmente un senso mettere in piedi il Tribunale di Napoli Nord? Ci si augura che la fruibilità dello stabile migliorerà.

Nell'attesa, ritornando alla stretta cronaca giudiziaria, il processo Medea si è diviso (per ora) in due filoni: quello abbreviato, in cui figurano gli imputati Licenza e Bartolomeo Piccolo, e l’iter ordinario, scelto dai Fontana, Cervizzi, Pellegrino e Barbato.

La posizione degli altri indagati, tra i quali figura anche Carlo Sarro, invece, è stata stralciata in un altro procedimento.

Giuseppe Tallino