Clan dei casalesi, a distanza di un anno ancora ordinanze

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Comunicato Stampa

I Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe (CE), ad ulteriore riscontro di una  pregressa attività investigativa, coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli – DDA e terminata nel febbraio 2017 con l’applicazione di 45 provvedimenti restrittivi, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della  stessa D.D.A., nei confronti di Verrone Giuseppe, inteso “peppe a lutamm” cl. 1984, affiliato clan dei casalesi fazione “Schiavone - Venosa”, già detenuto presso la casa circondariale di Nuoro.

Nell’ambito della medesima attività investigativa sono stati inoltre deferiti, in stato di libertà, anche altri due soggetti vicini al sodalizio criminale.

L'indagine, condotta nel maggio 2017 dall’Aliquota Operativa del citato reparto, attraverso le attività di riscontro alle informazioni raccolte e la testimonianza delle vittime di estorsione, ha consentito di cristallizzare gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati in ordine a due episodi di estorsione aggravata dal metodo mafioso, commessa per agevolare il clan dei casalesi fazione schiavone venosa. In particolare si fa riferimento al tentativo di estorsione perpetrato nei confronti di un imprenditore edile di San Cipriano d’Aversa al quale tra la fine dell’anno 2014 e l’inizio del 2015 sarebbe stata  richiesta la somma di 1500/2000 euro per poter proseguire con i lavori di costruzione di un’abitazione in Via Acquaro di San Cipriano d’Aversa (CE) e ad una seconda estorsione posta in essere in danno di un installatore di slot machine costretto a versare agli indagati la somma complessiva di 1000 euro nel periodo marzo-aprile 2015 al fine di poter installare le proprie apparecchiature d’intrattenimento presso gli esercizi commerciali ubicati nel territorio di egemonia del clan.