CAMORRA E OMICIDI. Dopo quasi 20anni tre arresti per l’uccisone di Dallarino

Manette Carabiniere

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I carabinieri del nucleo investigativo di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tre indagati accusati di concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco aggravati dal metodo mafioso.

L’indagine, avviata nel 2015 dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti, tra i quali Salvatore Belforte, ha consentito di far luce su un omicidio ai danni di Pasquale Dallarino, avvenuto il 17 luglio 1997 a Marcianise. Dallarino era considerato vicino al clan Piccolo ed in particolare era addetto alla raccolta del denaro delle estorsioni.

Le indagini collocano il fatto di sangue all’interno dello scontro tra Belforte e Piccolo per la supremazia degli affari illeciti a Marcianise e dintorni. Una faida che ha fatto registrare in appena un decennio oltre 50 omicidi al punto che il Prefetto di Caserta nel 1998 adottò il coprifuoco con la chiusura anticipata degli esercizipubblici alle ore 22,00.

Per il GIP Domenico Belforte e Pasquale Cirillo esplodevano numerosi colpi contro la vittima che stava percorrendo in auto via Evangelista a Marcianise. Inoltre, indizi di reato anche per Buonanno che avrebbe avuto il compito di specchiettista, segnalando la presenza di Dallarino.