Camorra, appalti e politica: arresti e perquisizioni
Nella giornata odierna, nelle province di Caserta, Benevento, Catania e Terni, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta, a completamento di un’articolata attività di indagine coordinata dai magistrati di questa Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere, nonché agli arresti domiciliari e divieto di dimora nella Regione Campania, emessa dall’ufficio GIP del locale Tribunale, nei confronti dell’ex sindaco del Comune di San Felice a Cancello, nonché ex consigliere presso la Regione Campania, Pasquale DE LUCIA e Rita Emilia Nadia DI GIUNTA, in passato consigliere comunale di Castel Volturno e responsabile/capo staff della segreteria politica di Pasquale DE LUCIA presso la Regione Campania e, ultimamente presidente ed a.d. della Società “TERRA DI LAVORO spa”.
Inoltre, tra i destinatari del provvedimento cautelare figurano amministratori / dipendenti comunali di San Felice a Cancello e alcuni imprenditori, ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, con l’utilizzo del metodo mafioso. L’attività investigativa, avviata nel 2008 e condotta attraverso attività tecniche ed acquisizioni documentali, ha consentito di far emergere i rapporti e le connivenze degli indagati con soggetti apicali del clan “Dei casalesi”, come Guida Luigi detto “o Drink” e Di Caterino Emilio, oltre che con ZAGARIA Antonio, fratello del noto boss Michele Zagaria (all’epoca dei fatti latitante), volti al perseguimento ed alla realizzazione di fini illeciti, quali la programmazione delle attività di assegnazione dei lavori per la realizzazione della Zona Industriale del Comune di San Felice a Cancello, ad oggi solo parzialmente realizzata, per un importo di circa 1 milione e 350 mila euro in favore di ditte di gradimento del sodalizio criminale, nonché il rilascio di concessioni ed autorizzazioni amministrative, da parte dell’Amministrazione Comunale pro tempore di San Felice a Cancello, per la realizzazione di opere pubbliche e private, in cambio anche del sostegno elettorale del clan stesso.
Il GIP ha concordato con la tesi investigativa secondo la quale l’insieme delle attività poste in essere dagli indagati ha fornito, nel corso del tempo, un significativo contributo al rafforzamento del “clan dei casalesi”, favorendo il reimpiego delle risorse finanziarie mafiose e l’accrescimento del controllo degli appalti e delle attività economiche volte al conseguimento di rilevanti profitti, determinando, così, la fattiva permeazione delle politiche criminali all’interno degli apparati della Pubblica Amministrazione. Contestualmente all’esecuzione delle citate misure è stato effettuato, a carico dei destinatari del provvedimento, il sequestro preventivo dei conti correnti bancari a loro intestati
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