CAMORRA & METANO. Pazzesco saliscendi al processo Cpl

SIMBOLICA GIUSTIZIA AGENZIA BETTOLINI (Agenzia: DA RACHIVIO)  (NomeArchivio: PAV-G1ig.JPG)

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E' cosa risaputa che il Tribunale di Napoli Nord, con sede ad Aversa, abbia dei problemi logistici dovuti alla disposizione delle aule e alla loro grandezza.

Stamattina, al processo sulla metanizzazione dell'agro-aversano, dove sono imputati gli imprenditori, Antonio Piccolo e Claudio Schiavone (indagati per associazione mafiosa con il ruolo, secondo quanto ricostruito dalla Dda, di aver curato gli interessi del clan Zagaria) e tre lavoratori della Cpl, Giulio Lancia, Cinquanta e Roberto Casari, processo scaturito anche grazie alle dichiarazioni del pentito Antonio Iovine, i disagi noti si sono palesati.

L'aula prevista per il processo era la T2, poi improvvisamente si è deciso di trasferirsi alla T7 per ritornare, poi nuovamente, alla T2.

La questione era appunto la mancanza di spazio. Come hanno fatto notare gli avvocati, mancavano i posti per garantire la seduta degli imputati accanto alla difesa.

Le celle di sicurezza, all'interno delle quali sosta chi è a giudizio ed è detenuto, sono anch'esse piccole. Ma stamane, questo è stato il male minore, visto che gli imputati ristretti in carcere erano solo due.

La seconda sezione collegio C di Napoli Nord, preso atto dei disagi, ha rinviato l'udienza al 19 febbraio.

L'accusa, coordinata dal pm Catello Mresca, presenterà una lista testi con circa dieci pentiti e l'aula, ad aggiungere un altro problema, era persino sprovvista del videocollegamento.

Il giudice, ad ogni modo, ha assicurato che per la prossima udienza, ci saranno le condizioni necessarie allo svolgimento del processo.

Nel collegio difensivo erano presenti gli avvocati Giuseppe Stellato e Paolo Trofino.

Giuseppe Tallino