RIFIUTI & ECOBALLE. Le proteste per Parco Saurino e il commissariato di governo

Antonio Bassolino in una foto d'archivio. 
ANSA/CIRO FUSCO

  • Stampa
  • Condividi

Conclusa la pratica pentiti (CLICCA QUI), l'avvocato De Caro ha domandato a Cosentino la natura dei rapporti tra Bassolino, Paolucci e Facchi nella faccenda rifiuti.

"Bassolino, - ha dichiarato l'imputato, - nominò una sorta di vice, Paolucci, anche se non era previsto nel suo potere di conferimento. Lo fece adducendo il fatto che non poteva gestire contemporanemamente Regione e la materia rifiuti. (...) Claudio De Biasio, invece, subito dopo l'elezione di Valente, fu nominato direttore del Consorzio e componente della gara di affidamento a Eco4. Era legato ad An. (...) Quando Bassolino volle chiamarsi fuori dalla faccenda rifiuti, fu chiamato nel Commissariato di Governo, cosa che mi sorprese. Diceva che aveva buone relazione con la Protezione Civile e  col ministro all'ambiente dell'epoca"

Il difensore ha successivamente interrogato Cosentino specificamente sui ruoli di Paolucci e Facchi.

"Paolucci, - ha raccontato l'ex sottosegretario, -  faceva un po' più il politico, Facchi il tecnico, ma parlavano lo stesso linguaggio. Forse non hanno mai voluto concludere il ciclo integrato dei rifiuti, dovevano pensare meno al conseso, e la camorra non sarebbe mai entrata in quesro affare".

Nella fase finale dell'esame, Cosentino ha riconfermato l'impossibilità di una costruzione del termovalorizzatore autonoma rispetto a Fibe Fisia.

Esaurite le domande della difesa, il microfono è passato nuovamente a Milita.

Il pm ha chiesto all'imputato sulle differenze, in relazione sempre ai contratti Fibe, tra Lo Uttaro e Parco Saurino, per poi passare alla questione ecoballe. "Seguivano l'affare. Si compravano terreni la mattina, - ha affermato l'ex sottosegretario, - e si vendevano a costi più alti la sera."

Il controesame ha trattato anche l'apertura di Parco Saurino. "Avevano detto che avrebbero scaricato poche tonnellate e poi bonificato il territorio. Per questo, con gli altri parlamentari e politici, in Prefettura, acconsentimmo allo scarico. Ed invece subito dopo portarono pure le ecoballe. (...) Protestavo per Parco Saurino perché era casa mia, era sostanzialmente Casal di Principe"

 Giuseppe Tallino