CAMORRA & PENTITI. ZAGARIA A CACCIA DI SOCI e la trasferta a Lucca: “Gli presentai imprenditori calabresi e siciliani”
La camorra non è solo l'area di origine dei boss. La camorra non è solo la zona militarizzata dal clan. La camorra è anche altro: è un organizzazione che è stata capace di espandere le sue relazioni, fregandosene dei confini geografici, in Italia e fuori dall'Italia. Oggi, questo, è un concetto metabolizzato, dirlo rischia di apparire superfluo: la Dia, infatti, lo riporta, puntualmente, nelle sue relazioni semestrali. Ma per anni non è stato così: parte della stampa, della politica, della componente civica, ha insistito nel considerare le mafie una piaga da circoscrivere nei territori di nascita dei boss. Non è così.
A dare l'ennesima dimostrazione di questa eterogeneità zonale e relazionale della camorra c'è anche la testimonianza di un collaboratore di giustizia pugliese, Massimo Napoletano. Tale pentito "per motivi che qui non rilevano, - ha scritto il gip che ha raccolto le sue dichiarazioni nell'ordinanza Jambo, - ha soggiornato e vissuto proprio in lucchesia e proprio nei dintorni Altopascio".
Nel documento firmato dal giudice, le informazioni fornite da Napoletano vengono correlate al rapporto tra Gaetano Balivo , Oreste Basco e Pasquale Pagano, ad ogni modo, precisa la dottoressa Federica Colucci, "non comprovano con certezza che il viaggio dei tre indagati era finalizzato ad incontrare Michele Zagaria".
Noi invece vogliamo porre l'attenzione, riportando le parole del pugliese, proprio sull'espansione economica extra-campana di Zagaria che quel testo fa chiaramente trasparire.
“…omissis… Dunque io frequentavo spesso questo locale sia come pianista che a titolo privato. Mentre suonavo, - ha raccontato il pentito alla Dda, - intravidi l’arrivo del mio amico …omissis… che era accompagnato dalla moglie, i suoi due bambini ed altre due persone. Una persona glielo dico sin da ora ho poi scoperto essere Michele Zagaria, che all’epoca aveva intorno ai 50 anni o forse qualcosa di meno. L’altezza delle persona che io poi vedendo la televisione e leggendo i giornali ho scoperto essere Michele Zagaria, era più o meno come la mia, ovvero circa 1.70. Ricordo un tic particolare della persona che da adesso in poi chiameremo Michele Zagaria e cioè che in modo costante, molto frequentemente si portava la mano sopra la fronte e con il pollice e mignolo accompagnava i capelli all’indietro, come se avesse avuto i capelli sulla fronte che gli davano fastidio mentre invece non aveva alcun ciuffo che gli ingombrava occhi e fronte…omissis…A questo punto …omissis… mi presentò Michele Zagaria dicendo che si trattava di Raffaele senza dirmi il cognome e che si trattava di un suo parente di Casal di Principe. Mi disse che Raffaele era un imprenditore edile che era venuto dalle parti di Lucca proprio per verificare la possibilità di fare qualche investimento e qualche lavoro…omissis…Michele Zagaria, alias Raffaele, sembrava persona decisamente più istruita, aveva si un accento campano ma molto più attenuato di quello di …omissis…. Aveva, lo Zagaria, un eloquio fluente, parlava quasi come un politico, come poi ho avuto modo di vedere anche in seguito. …omissis…Capii che il Michele Zagaria alias Raffaele era ospite a casa di …omissis…A proposito della casa di …omissis…., quella sera appresi che non abitavo piu’ nel piccolo appartamento di omissis… aveva acquistato una bella villa nel comune di …omissis…, tra Altopascio e Pisa. ..omissis…"
"Nella villa, - ha proseguito Napoletano, - oltre ai familiari era presente Michele Zagaria, alias Raffaele. Come cordato poi andammo di nuovo presso il locale Gli Angeli….omissis… Comunque sia, fino ai primi di gennaio del 2008 epoca nella quale mi sono dato latitante per sottrarmi all’O.C.C., per cui me ne sono andato da Lucca, ho visto con particolare frequenza Michele Zagaria. …omissis….Nel corso della sua permanenza in lucchesia, Michele Zagaria mi disse che voleva fare investimenti in quella zona. Mi chiese di incontrare imprenditori edili che potevano vendergli immobili ovvero che volevano fare società con lui per fare costruzioni. A questo punto io feci quanto richiestomi e presentai a Michele Zagaria alias Raffaele degli imprenditori calabresi e siciliani che operavano in lucchesia. …omissis… Preciso che Michele Zagaria si faceva chiamare da tutti solo Raffaele e nessuno ha mai detto il suo cognome. …omissis…”
Giuseppe Tallino-
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