LATITANZA & MACCHINETTE. «Erano ‘crik e crok’»: il pentito si canta i presunti addetti agli spostamenti di Zagaria

Pellegrino Caterino

  • Stampa
  • Condividi

Sono 50 gli indagati dell’ordinanza ‘Jambo’, firmata dal gip Federica Colucci, del Tribunale di Napoli, che ha scombussolato la politica e l’imprenditoria dell’agro aversano.

In quel corposo atto, pentiti e intercettazioni raccontano vicende e personaggi, che, secondo la Dda partenopea, hanno avuto, direttamente o indirettamente, contatti con il mondo del boss di Casapesenna.

Abbiamo più volte cercato di ripercorrere le tappe dell’internazionale ed agiata latitanza di Zagaria (CLICCA QUI PER LEGGERE UN NOSTRO ARTICOLO PUBBLICATO SU L43), e la magistratura, col tempo, sicuramente cercherà di individuare nel dettaglio la rete che ha permesso all’ex primula rossa di gestire con relativa comodità il clan da fuggiasco.

Proprio in questo settore di ricerche, Attilio Pellegrino, ex affiliato addetto alle finanze, nel novembre del 2014 ha indicato all’antimafia due presunti collaboratori del boss che si sarebbero occupati proprio dei suoi movimenti: “Ora che mi avete detto il nome (Oreste Basco ndr), - ha dichiarato il collaboratore, - vi dico che si tratta  di una persona di estrema fiducia di Zagaria che assieme a Pasquale “carro attrezzi” (Pagano ndr) si sono occupati degli spostamenti di Michele Zagaria. I due venivano da noi comunemente chiamati “ crik e crok” perché stavano sempre insieme e tra l’altro lo erano anche durante il periodo di detenzione. I due, - ha specificato Pellegrino, -  avevano, come i fratelli Garofalo, un giro di macchinette in società con Michele Zagaria e le collocano negli stessi negozi in cui le collocavano anche i fratelli Garofalo. Per esemplificare, su quattro macchinette collocate in un bar, due erano di Oreste Basco e di Pasquale “carro attrezzi” e due dei fratelli Garofalo. Proprio per questa attività di ‘concorrenza’ è capitato che abbiano avuto dei diverbi sul numero delle macchinette da collocare. Entrambi gestiscono  attualmente il bar ‘La Fontanina’ sito in Santa Maria a Cubito all’interno dell’omonimo ristorante che non so se sia a loro intestato.

Anche un altro pentito, Massimiliano Caterino, qualche giorno dopo a Pellegrino, ai magistrati dell’antimafia confermerà lo stretto rapporto tra Basco e Pagano.

 “…omissis….Nella foto, - ha affermato ‘o Mastrone, - riconosco Oreste Basco detto ‘Pagliarone’[…] E’ una figura di massima fiducia di Michele ZAGARIA  ed era sempre in compagnia di PAGANO Pasquale tanto che noi del clan li chiamavamo in vario modo come ad esempio cip e ciop, San Rocco ed il cane, Cric e croc ed espressioni del genere:…omissis…”

Giuseppe Tallino