Arriva la nuova truffa. Si spacciano per avvocato e maresciallo dei carabinieri: al telefono sondano le disponibilità della vittima per poi colpire a casa

Truffa telefonica

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Fanno leva sulla paura, sull’effetto sorpresa, sulle reazioni emotive tipiche di chi crede i propri cari in pericolo.

Gli obiettivi da colpire, in molti casi, sono gli anziani, persone che, con gli anni, tendono ad accumulare maggiore fiducia nel prossimo, o quantomeno a diminuire l’attenzione verso la pericolosità di una realtà sempre più complicata.

E’ il tempo delle truffe. Delle truffe a domicilio, tentate barbaramente, senza scrupoli. E proprio stamattina, giovedì, a Grazzanise, dei furfanti avrebbero potuto racimolare un bel gruzzoletto: fortunatamente, però, i loro disegni criminosi non si sono concretizzati.

Non si tratta del solito porta a porta, ma di un raggiro meglio organizzato: prima di inviare un malintenzionato, di persona, a ritirare il denaro estorto con l’inganno, i delinquenti, stavolta, sondano il terreno telefonicamente.

Poche ore fa, tra le 12,00 e le 13,00, sono stati registrati dei tentativi di truffa, messi in atto con le stesse modalità, a danno di due signore, le quali, non cadendo nel tranello, hanno denunciato con immediatezza l’episodio ai militari dell’Arma della locale stazione, guidata dal comandante Luigi De Santis.

Una delle donne, che ha rischiato di finire nella rete dei malfattori è Teresa, mamma dell’assessore Gabriella Parente.

La signora, verso mezzogiorno, è stata contattata da un sedicente avvocato assicuratore, il quale l’ha messa a corrente di un incidente (logicamente falso), causato dalla figlia, mentre si recava in municipio con l’auto, senza cintura ed impegnata  a parlare al cellulare.

“ Gabriella ha investito una persona, procurandole fratture a braccia e gambe. Rischia tanto, fino a 5 mesi di carcere. Ora è in caserma, sta facendo la deposizione: servono 1800 euro. Contattate vostra figlia”.

Queste le frasi allarmanti dette dall’imbroglione a Teresa.

La donna, agitata, mentre stava contattando i familiari per chiedere informazioni, è stata raggiunta da un’altra telefonata. Nella seconda chiamata chi parlava si è spacciato per un maresciallo dei carabinieri, intervenuto per confermare la storia dell’incidente e la presenza della figlia in caserma.

Chiusa la conversazione con il falso sottufficiale, al telefono è ritornato l’avvocato, al quale Teresa ha detto di non avere in casa i 1800 euro.

“Avete, allora, 800, 900 euro? Mandiamo una persona che è in zona a  prenderli”.

Tuttavia, pure a tale richiesta la signora ha risposto negativamente, così l’impostore è arrivato a domandare persino se in casa ci fosse dell’oro. A questa affermazione la mamma dell’assessore ha subito attaccato il telefono, contattando prima il genero e poi la figlia.

Chi ha organizzato l'imbroglio conosceva i nomi della vittima, Teresa (nome non presente sull’elenco telefonico), e della figlia.

Chi ha organizzato il raggiro sapeva anche che in mattinata l’assessore era andata in comune. Elementi che non escludono la partecipazione alla truffa di un basista della zona o quantomeno di un attento lavoro di ricerca fatto sulla vittima da colpire.

Il fattaccio, fortunatamente privo di conseguenze negative, è accaduto dopo le 12,00. Qualche minuto prima il medesimo tentativo di truffa è stato realizzato ad un’altra signora 50enne, Giovanna.

Si è presentato, anche in questo caso, un sedicente avvocato assicurativo, il quale mentre colloquiava con la vittima designata, per rendere il raggiro telefonico più credibile, ha passato la cornetta  ad un altro uomo, che si è spacciato per maresciallo dei carabinieri.

Il sedicente sottufficiale ha chiesto alla donna, con tono minaccioso, dove lavorasse il marito e se ci fossero altre persone in casa. Quando i due hanno capito, però, che Giovanna stava dicendo alla figlia di chiamare il papà, i truffatori si sono insospettiti staccando la chiamata.

Diffondere la notizia e mettere in guardia i cittadini dal nuovo raggiro sono, in attesa delle indagini dei carabinieri, i soli modi per evitare (almeno tentare) di ingrossare le tasche di questi malfattori.

Giuseppe Tallino