LA SHOAH: pensieri e parole … per raccontarla ai giovani.

prof nespoli

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Ogni anno il 27 gennaio è celebrata la ricorrenza internazionale  di commemorazione delle vittime dell’ Olocausto.

Si è stabilito di celebrare il giorno della Memoria ogni 27 gennaio, perché in quel giorno del 1945, le truppe dell’ Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Il 27 gennaio è diventato, dall’istituzione nel 2000 della Giornata della Memoria, una delle date topiche del calendario scolastico.

In questa data nelle scuole, sollecitati anche dal dibattito pubblico e dai media, prevale la frenesia del “dover fare penalizzando, talvolta, il come fare” e cosa sia veramente importante comunicare oggi ai giovani sulla shoah.

Le modalità praticate puntano generalmente sulla ricerca del relatore esterno o sull’ allestimento di un evento con ripercussioni anche sulla percezione della testimonianza che, se non elaborata e mediata, rischia di assumere lo status di assoluta verità.

Altre volte si prediligono pratiche “passive”: LA VISIONE DI UN FILM, la visita di una mostra, la partecipazione ad una conferenza, che si configurano spesso come momento unico che esce  dal quotidiano scolastico e non sempre trova successive occasioni di approfondimento.

Se da un lato  è eccessivo deprecare queste modalità operative nella scuola, dall’altro queste tipologie di approccio possono sviluppare negli studenti una percezione in cui il senso dell’ alterità prevale su quello dell’ appartenenza.

Si considera la Shoah come qualcosa di malvagio, ma accaduto ad altri e in altra epoca e per colpa di altri con i quali noi non abbiamo nulla a che fare.

É necessario ricordare che la legge 211\2000 sottolinea che la shoah non limita il discorso alla deportazione ebraica, ma prende in considerazione le deportazioni di rom e sinti, degli omosessuali, dei disabili, degli antifascisti .

Tutto questo dovrebbe portarci a riflettere su come affrontare con la giusta sensibilità e competenza questa tematica, che  non è scontata, bensì é più attuale che mai , oggi , con i nostri studenti, analizzando opportunamente  le attuali sacche di antisemitismo, razzismo, discriminazioni varie, legate a quelle che ancora percepiamo come diversità.

Basti pensare, per fare un esempio vicino ai giovani, ad alcune esternazioni delle tifoserie calcistiche,che possono essere punti di partenza per un’ indagine a ritroso sulle radici storiche di tali fenomeni.

La memoria di quanto accadde deve trasformarsi in vita per i giovani, bisogna trasmettere loro quanto purtroppo sia attuale ed ancora tra noi quel mostro chiamato shoah, cioè  distruzione …..

Sì, distruzione dei valori , del rispetto dell’ altro, se considerato diverso, sono inutili le belle parole a tempo indeterminato, contano i fatti, dobbiamo assumere i valori che la storia ci ha insegnato a tempo indeterminato, vivendoli nelle nostre classi ogni giorno.

I giovani non devono dimenticare che le idee di intolleranza, di odio etnico e religioso, di rifiuto, di segregazione, di emarginazione e di vendetta sono ancora tra noi, nella nostra vita quotidiana, nei proclami contro gli immigrati, nelle guerre di religione, nelle stragi etniche, negli attentati terroristici come nei bombardamenti in Afghanistan, nei kamikaze …

Se il Giorno Della Memoria sarà l’occasione per alunni, studenti, insegnanti per riflettere sul mondo d’ oggi e per scegliere il dialogo vero e la tolleranza concreta, allora, avremo fatto un notevole passo avanti verso quella dimensione mentale di apertura che ancora non ci appartiene …..

  Prof.ssa  Angela Nespoli