Omicidio Di Monaco. Nuovo ergastolo per Salvatore Busico

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Lunga camera di consiglio in Corte di Assise di Appello – Terza Sezione Penale – a Napoli (presidente dott. Vincenzo Montursi – Giudice a latere dott. Vittorio Melito e sei Giudici Popolari ) nel processo a carico di Salvatore Busico, l’assassino di Enrico Di Monaco.

Pochi minuti fa la Corte ha accolto la tesi del Procuratore Generale di udienza il dott. Gerardo Arcesi – per la pubblica accusa – e  dell'avvocato dell’accusa privata – il legale della famiglia del ragazzo assassinato, la parte civile, l’avv. Raffaele Crisileo. Alla fine - dopo quattro ore di consiglio - la Terza Corte di Assise di Appello ha condannato Salvatore Busico nuovamente all'ergastolo riconoscendo l’aggravante della premeditazione e confermando la provvisionale gia’ concessa, due anni, fa dalla Prima Corte di Assise di Appello di 250 mila euro a ( Presidente dott.ssa Maria Monaco e Giudice togato dott.ssa Loredana Di Girolamo ); provvisionale mai pagata da Busico Salvatore cui sono stati pignorati i beni e che fu gia’ condannato, da quella Corte, all’ergastolo. Le due accuse, la pubblica del Procuratore Generale il dott. Arcesi e la privata dell’avv. Raffaele Crisileo discussero a lungo, sposando la stessa tesi. Tesi oggi accolta dalla Terza Corte di Assise di Appello che ha confermato che Salvatore  Busico -oramai gia’ accertato colpevole, per sentenza – quale mandante, dell’omicidio di Enrico Di Monaco ( il minorenne del quartiere Sant’ Andrea di Santa Maria Capua Vetere, ritrovato cadavere nelle campagne di Santa Maria la Fossa il 18 Maggio 2005, dopo 24 giorni dalla sua scomparsa ) ha agito con premeditazione e lucidamente ed ha progettato l’assassinio di Enrico.

Il cinquantenne agricoltore sammaritano,in carcere da oltre due anni ( precisamente da luglio 2013 ) e rinchiuso nel Penitenziario di Avellino, fece uccidere Enrico perche’ aveva un forte movente, come scrive la sentenza della cassazione.  Confermato Il movente della rabbia in capo al Busico, ricattato da Enrico al quale aveva commissionato l’incendio di un autovettura di un suo vicino di casa.

Salvatore Busico presente in aula, era chiuso  in un rigido mutismo. Anche questa volta – e per la seconda volta – sul suo groppone pende la la condanna dell’ergastolo - chiesta ed ottenuta una prima volta dal Procuratore Generale dott. Francesco Iacone che lo scorso anno, precisamente nel mese di luglio la  ottenne, insieme all’avv. Crisileo, dalla Prima Sezione Penale della Corte di Assise d’Appello di Napoli. Ora , dopo il rinvio della Cassazione, i giudici della Terza Corte di Assise d’Appello di Napoli hanno confermato che l’omicidio di Enrico di Monaco fu premeditato e non  fu un omicidio d’impeto e preventivamente programmato.

L’avv. Crisileo, parte civile, nella sua arringa, sostenne che quello di Enrico di Monaco fu un delitto voluto ricorrendo gli elementi tutti della premeditazione. L'imputato - difeso dall'avv. Giuseppe Stellato - ha sostenuto prima la tesi dell'innocenza e poi quella dell'omicidio d'impeto. Ma questa tesi non e' stata accolta. Per la cronaca E' storia sentenziata che l’omicidio del povero Enrico fu compiuto nella notte tra il 24 ed il 25 aprile 2005 in una masseria di campagna, localita’ Marzella, al buio, difficile da raggiungere e dove nessuno poteva vederli.Il corpo di Enrico fu lasciato lì, a terra, in un casolare dove era stato ucciso. colpito al volto da due proiettili sparati in successione a

pochi metri dal killer che era nascosto dietro la porta e che sparo’ subito. non appena Il povero Enrico entro’. La sentenza di oggi conferma che Salvatore Busico e' l'assassino del povero Enrico. Oramai dubbi non vi sono piu' e il rebus che per dieci anni ha tenuto con il fiato sospeso i cittadini sammaritani si e' risolto.