ABBIATE PAZIENZA. Tra affidamenti di somma urgenza (da 8 mila euro) e incarichi ad ingegneri (da 6 mila euro) ritorniamo sulla questione ufficio tecnico
Facciamo un’altra piccola premessa: conosciamo Grazzanise e Grazzanise ci conosce, così, a scanso di equivoci, il rapporto che il portale Tribuna24.it avrà con i Mazzoni sarà (è ed è stato) sempre diverso rispetto a quello che potrebbe avere (ha ed ha avuto) con Casapesenna, Casal di Principe, Cancello ed Arnone, Caserta e compagnia cantante.
Abbiamo nozione, fuor di cronaca, inoltre di chi, quotidianamente, diventa protagonista direttamente ed indirettamente dei nostri articoli grazzanisani. E, per carità, il discorso vale pure al contrario (i protagonisti degli articoli hanno nozione di noi): tutto questo innesca, a dire il vero, architettata sempre da soliti noti, una cappa (ripetiamo: a nostro avviso) fumosa di sudiciume.
Ci conviviamo, senza problemi, perché è la loro natura (la natura di quelli che creano la cappa): insomma, non potrebbero essere altrimenti, non potrebbero fare altrimenti.
UN RITORNO AD UNA NOTIZIA PASSATA. Veniamo al dunque. Qualche settimana fa, annunciammo in un brano l’approdo in Comune del nuovo responsabile dell’area tecnica (“condiviso” con Pignataro).
Quell’articolo innescò reazioni sui social poco decenti, ma non importa: abbiamo ricevuto insulti ed altro da personaggi peggiori e anche in quei casi non abbiam battuto ciglio [(perché se noi ci riteniamo liberi di scrivere ciò che ci pare, nei limiti della correttezza, siamo capaci abbastanza di incassare frasi non eleganti, anche fuor di correttezza e galanteria (che non è cosa loro)].
Chiariamolo subito: riprendiamo la questione, quindi, di passaggio, non per quei commenti. E’ vero, eravamo tentati, a caldo, di rispondere, di entrare nel merito dei fatti, ma l’idea di legittimare chi elucubra, nonostante il sole estivo, nella propria ombra mentale, in un dialogo con noi, onesto, serrato, ci ha frenato.
Adesso, però, ripensandoci, riprendiamo quell’argomento, ma per fini diversi, per spinte diverse.
Venendo alla sostanza, riapriamo la benedetta vicenda, per tali motivi, con un altro piccolo passaggio, di due righe (prima di leggervele CLICCATE QUA, se avete voglia, PER COMPRENDERE MEGLIO): non è stata criticata, nel brano del 19 luglio scorso, la scelta del sindaco Gravante di attuare un cambio al vertice dell’Ufficio tecnico, dopo l’ufficializzazione dell’indagine anti-camorra Chronos (CLICCA QUI), che ha portato ad inquisire pure l’architetto Maurizio Malena, all’epoca capo proprio dell’Utc. Abbiamo criticato, invece, la scelta di Gravante di far restare, prima dell’ufficializzazione dell’indagine Chronos (sul collettore fognario da 4 milioni), Malena, sulla scia della triade commissariale, sempre a capo dell’Utc, nonostante, in quel periodo, risultava già indagato per altre questioni dalla Procura di S.Maria C.V. (CLICCA QUI PER LEGGERE L'ARTICOLO)
E’ giustizialismo? No. Assolutamente: questione di opportunità politica, di convinzione di scelte che, per carità, avrebbero potuto anche incappare in ricorsi amministrativi promossi dall’architetto Malena (al quale auguriamo, come per ogni altro essere umano indagato, di uscire innocente da qualsiasi procedimento penale) che magari avrebbe vinto.
A nostro avviso Malena [che resta (e lo auguriamo) innocentissimo, perché non c'è, nei suoi confronti, non solo una sentenza passata in giudicata, ma neppure un verdetto di primo grado di colpevolezza], prima dell’inchiesta Chronos, da indagato dalla Procura di S.Maria, in quel frangente, poteva ricoprire, fino a chiarimento della sua posizione giudiziaria, su potenziale richiesta del primo cittadino, con la stessa categoria (senza essere demansionamento), un ruolo diverso rispetto a quella di guida dell'Utc. Questione di opportunità.
Gravante non l’ha fatto. Ha deciso legittimamente altro, ha deciso di tenere Malene a capo dell'Utc fino al momento in cui l'architetto non è venuto indagato pure dalla Procura di Napoli (Direzione Distrettuale Antimafia), una decisione che non è in sintonia con il nostro modo di vedere. Tutto qua.
Ad ogni modo, sperando che emerga, come ci auguriamo, ripetiamo, per qualsiasi essere umano, l'innocenza di ogni indagato, chiudiamo l'argomento.
LA NOTIZIA FRESCA. Passiamo al già evidenziato attivismo dell’attuale ufficio tecnico (CLICCA QUI), attivismo dettato anche dall’imminente riapertura delle scuole.
L’acqua non “poteva essere posta in pressione”, a causa di un tubo di adduzione rotto situato sul tratto interno della Sp n°1 che da Brezza conduce a Capua. A verificarlo è stato il responsabile dell’area finanziaria, Mario Di Lorenzo, insieme alla ditta Fiore, affidataria del servizio idrico nella frazione grazzanisana.
Riscontrando la somma urgenza, Di Lorenzo ha commissionato i lavori per il ripristino della condotta alla Ditta Ing. Fiore & C. sas, per un costo complessivo di 5 mila 941 euro.
Altri 6 mila euro, invece, sono stati impegnati, stavolta dal responsabile dell’area tecnica, Girolamo Parente, per la redazione di “progetto e atti amministrativi per l’esecuzione dei lavori di adeguamento alla normativa antincendio e sicurezza del locale caldaia, della centrale termica e serbatoio gasolio della scuola Petalozzi”.
Tale necessità, insieme ad altre che dovranno essere affrontate in tempi successivi, è stata accertata in seguito alla verifica disposta dall'autorità giudiziaria “tesa ad accertare il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione degli icnendi” presso le scuole.
Chi esegue questo progetto per 6 mila euro? L’ingegnere scelto dall'amministrazione è Angelo Raffaele Aiezza.
Un altro lavoro da eseguire, disposto da Parente, emerso dalla già citata verifica, eseguita dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Caserta, ha riguardato la messa in sicurezza di “uscite ed entrata piano rialzato” sempre della scuola Pestalozzi di via Capua.
Quest’intervento è stato commissionato, per 2 mila 618 euro, alla ditta Villano.
Giuseppe Tallino
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