Capua e la riscossione. Liquidati alla Iap 146 MILA EURO

Capua Antropoli sindaco

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La prima convenzione, della durata di 9 anni,  per il servizio di gestione e riscossione dell’Ici, con la Iap Srl, risale al 2005.

3 anni dopo tale sottoscrizione, però, l’amministrazione decise di risolvere il contratto con la società, decisione che spinse la Iap a fare ricorso innanzi al Tar.

La vertenza tra comune e azienda si risolse con l’abbandono del contenzioso ed il reintegro della Iap nella concessione del servizio di gestione e riscossione delle entrate.

Nel corso del rapporto lavorativo, tra ente e società è stato stipulato un altro accordo il 31 dicembre del 2013, con il quale si è proceduto alla rideterminazione dell’aggio dell’imu dal 5,84% al 3,90%.

Queste cifre, però, sono cambiate con la determina dirigenziale del 29 dicembre 2015, nella quale si è fissato “nella misura del 3,25% la remunerazione dell’aggio Imu” e l’innalzamento della “soglia minima di riferimento per l’operatività per l’incremento del compenso, fissata nel contratto del 2006, da 3 milioni e 500 mila euro a 7 milioni”.

Le mutazioni, tuttavia, non sono finite qua: con l’ennesimo atto del 24 febbraio scorso, che rettificava il documento del 29 dicembre, è stata aumentata la remunerazione dell’aggio Imu/Tasi a 4,60% e statuita la soglia minima di riferimento per “l’operatività per l’incremento del compenso a 5 milioni e mezzo”.

Abbiamo ripercorso, superficialmente, le tappe principali della relazione  tra il comune, guidato da Antropoli, e la Iap, alla quale, con la determina n°19, firmata dal responsabile del settore finanziario, Mattia Parente, sono stati liquidati 146 mila euro per l'aggio oltre soglia per il 2013.

Giuseppe Tallino