UNA MAFIA INTERNAZIONALE. Il giuramento nudi, in riva al mare, e il traffico di droga

stazione carabinieri elicottero

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C’è il rischio di non dare il giusto peso criminale alla feroce organizzazione, il gruppo dell’Eye,  indebolita dalla Dda di Napoli (CLICCA QUI PER LEGGERE) grazie ad un'operazione, realizzata dai militari dell'Arma di Grazzanise e della compagnia di S.Maria, che, martedì scorso, ha portato all'arresto di 22 persone.

C’è il rischio di non prendere le dovute contromisure per impedire il consolidamento di questa nuova mafia che si sta radicando, gradualmente, in tutta Italia.

C’è il rischio di far crescere un sistema malavitoso, internazionale, forte militarmente, proprio quando si è fatto tanto per indebolire organizzazioni camorristiche autoctone.

Ad avere un ruolo chiave nell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto dell’antimafia, Giuseppe Borrelli, e dai pm Sasso Del Ventre D’Alessio e Conzo (ora procuratore a Benevento), sono state le diverse testimonianze di ex affiliati (come quelle di Christopher Schule CLICCA QUI PER LEGGERE) alla pericolosa compagine di matrice africana, abile nel far affari con droga, estorsioni, prostituzione e tratta di essere umani.

“E’ un gruppo che fa giungere in Italia numerosi mie connazionali e in cambio del loro arrivo gli stessi devono spacciare sostanze stupefacenti per loro nome e conto per ripagare il debito”. A parlare è Collins Twumasi , 31enne del Ghana, ex appartenente al gruppo dell’Eye. “Opera  in Italia e in Francia, in Spagna e in altri paesi dell’Europa, dove sono presenti cittadini nigeriani e ghanesi."

Collinis entrò in quest’organizzazione grazie a Kennedy Osezi. “Mi sono affiliato nel 2010, anno in cui ho fatto il giuramento, a Castel Volturno, alla presenza di miei connazionali che erano i capi di tale organizzazione. […] Mi dissero che una volta entrato non potevo più uscire e se si esce vi era la morte per me e per i miei parenti in Africa.”

Dinamiche che ricalcano formule, ritualità usate da Cosa nostra, dal clan dei Casalesi, dalla Ndrangheta.

“Il giuramento, - ha dichiarato il collaboratore alla Dda, - avvenne in riva al mare, dove mi fecero spogliare e tutti erano dietro di me”.

Twumasi Collins arrivò in Italia nel 2007. Sbarcò a Lampedusa per poi approdare in un centro di accoglienza a Crotone, dal quale scappò raggiungendo Castel Volturno.

Entrato nell’gruppo, insieme al già citato Osazi, iniziò a spacciare, ma prima di approdare all’azione criminosa ha subito una vera e propria formazione tra il 2010 al 2012.

“Mi sono occupato di fare la vedetta e a prendere le persone sulla strada che dovevano acquistare stupefacente. Ho spacciato in prima persone ed avevo alle mie dipendenze altri due soggetti e precisamente tale Felix e tale Ernest, entrambi nigeriani”. La droga da smerciare veniva fornita a Collins da un liberiano di nome ‘Ola’.

Stupefacenti, ma non solo. “Il gruppo si occupa anche della tratta di essere umani e le ragazze che arrivano in Italia vengono acquistate in Nigeria per 5000 mila euro e giunte in Italia le fanno prostituire ed in cambio per liberarsi devono pagare 60 mila euro.”

Proprio come un vero clan di camorra, l’Eye, secondo Collins, chiede anche il pizzo. “Impone il pagamento di denaro ai connazionali che svolgono attività commerciali a Castel Volturno. Chi non paga viene picchiato violentemente”

Cocaina, eroina e marijuana sono le droghe trafficate dalla mafia africana. “Arrivano dal Ghana e dalla Nigeria mediante corrieri ovulatori che le trasportano nello stomaco.”

Parlare di mafia, come abbiamo fatto con insistenza, non è assolutamente un azzardo. Oltre ai riti di affiliazioni ed alla pratica di attività illecite per incassare denaro, c’è un altro elemento che accosta il gruppo dell’Eye alle storiche organizzazioni malavitose nostrane: la struttura piramidale.

“Per allontanarsi da Castel Volturno, - ha raccontato il collaboratore,  - cioè da quel comune presso il quale ho svolto l’attività illecita, occorreva chiedere l’autorizzazione all’organizzazione. […] Vi erano persone che per conto dell’organizzazione si dedicavano all'attività di spaccio o al controllo della prostituzione e che tali persone dovevano render conto a persone più importanti che erano le persone con ruolo di ‘capo’ a livello territoriale per esempio a Caste Volturno. L’organizazione aveva poi collegamenti sia in altere città d’Italia sia in Europa".

Giuseppe Tallino