Fiaccole delle memoria: gli studenti adottano le storie delle vittime innocenti

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Raccontare la storia dal punto di vista delle vittime innocenti, facendone memoria e ragione di monito. E’ questo l’obiettivo alla base dell’iniziativa «Le fiaccola della memoria», promossa dal Comitato don Peppe Diana insieme al coordinamento provinciale di Libera Caserta, nelle scuole della provincia di Caserta.

Ogni scuola adotta una vittima innocente, conoscendone la storia, i familiari e la vicenda umana spesso trascurata dalla cronaca dei fatti.

Stamattina (10 marzo) presso l’Itc Guido Carli di Casal di Principe, sono stati ricordati Pasquale PaganoPaolo Coviello, uccisi il 26 febbraio del 1992, solo perché viaggiavano su un’auto simile a quella che di solito guidava l’obiettivo dei killer della camorra. Vittime innocenti nella guerra di camorra che vedeva su due diversi fronti due fazioni del clan dei Casalesi. Furono raggiunti da una pioggia di proiettili, i cinque sicari spararono con un kalashnikov, un fucile e tre pistole. Pagano aveva due figlie ancora bambine, di 9 e 6 anni. Coviello di 63 anni aveva figli poco più che adolescenti.

Al Liceo Siani di Aversa è stato invece ricordato Giancarlo Siani, il giornalista de Il Mattino ucciso il 23 settembre del 1985. Indagava con inchieste giornalistiche sugli appalti pubblici per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto dell'Irpinia del 1980 nei dintorni del Vesuvio.

Domani 11 marzo, al Liceo Fermi di Aversa la memoria si soffermerà sulla figura di Gennaro De Angelis che da agente della polizia penitenziaria si oppose ai traffici della camorra napoletana, legata al capo clan Raffaele Cutolo, all’interno del carcere. Fu ucciso il 15 ottobre del 1982.

Sabato mattina presso l’Istituto comprensivo di San Marcellino gli studenti incontreranno Susy Cimminiello, sorella di Gianluca Cimminiello ammazzato dalla camorra  il 2 febbraio 2010 nel suo studio "Zendark tattoo", sulla Circumvallazione esterna, nel tratto di Casavatore.

Mercoledì 16 marzo presso l’Istituto comprensivo Calderisi di Villa di Briano, i bambini ricorderanno il carabiniere Salvatore Nuvoletta. Il suo omicidio, il 2 luglio del 1982, venne ordinato dal clan dei Casalesi, allora retto da Antonio Bardellino. Una vendetta chiesta da Francesco  Schiavone alias “Sandokan”, per vendicare la morte del pregiudicato Mario Schiavone, suo cugino, ucciso in uno scontro a fuoco fra camorristi e carabinieri a giugno del 1982. Salvatore Nuvoletta venne ritenuto il responsabile ma in realtà quel giorno era di riposo.