INTERCETTAZIONI. De Rosa si “consigliava” con Fortunato Zagaria, accusato da Maresca di concorso esterno in associazione mafiosa. GLI ESPOSTI ANONIMI E “LE COLPE DEI PADRI”

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La decisione del pm Catello Maresca, di integrare il capo di imputazione a carico dell’imputato Fortunato Zagaria (CLICCA QUI PER LEGGERE), con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, si è basata su dichiarazioni di altri pentiti, alcuni dei quali ancora non ascoltati in udienza, e recenti attività investigative  consegnate dal magistrato antimafia al collegio dinanzi al quale si sta tenendo il processo per le minacce all’ex primo cittadino Zara.

In questi atti, secondo gli inquirenti, emerge  un contatto tra Fortunato Zagaria e quello che sarebbe diventato, nella primavera di 2 anni fa, il nuovo sindaco di Casapesenna, Marcello De Rosa.

Tra i due, sostiene il pubblico ministero della Dda, “sono emersi numerosi contatti telefonici […] intercorsi tra il 10 maggio e il 12 giugngo 2014, corrispondente al periodo compreso tra la campagna elettorale e quello immediatamente successivo all’elezione del De Rosa”

Zagaria: Pronto

De Rosa: Stiamo provvedendo… stiamo provvedendo

F.Zagaria: E vedi di darti da fare jamm

De Rosa: Stiamo combattendo

F.Zagaria: Pure a spenndere qualcosa di soldi in più… stanno i finanziatori comunque

De Rosa: Senti mi serve un consiglio

F.Zagaria: Ma quando, più tardi^

De Rosa: No aspetta… ti devo dire una cosa… non te la posso dire?Zagaria: E come

De Rosa: Si… e no… dice… loro hanno pubblicato il mio ricorso al Consiglio di Stato[…]

Maresca, in tale intercettazione, ha dato particolare rilievo alla frase, pronunciata dall’imputato, “pure a spendere qualcosa di soldi in più… stanno i finanziatori”.

Un’altra fonia, inserita dal magistrato, riguarda il commento di De Rosa “divertito” alla lettura di un articolo di giornale dal titolo “il baffo dietro De Rosa… il giovanotto anticamorra sente solo consigli del già sindaco”.

Sono varie, comunque, come già precisato, le relazioni comunicative tra neosindaco ed ex sindaco annotate dagli inquirenti,  come l’appuntamento concordato “vicino al Tempio”.

Insomma, stando a quanto raccolto dall’autorità giudiziaria il confronto tra Zagaria e De Rosa non era sporadico, si era concretizzato sia nella fase pre-elettorale sia in quella post-elettorale: l’ex primo cittadino, infatti, scrive Maresca, “contattava Marcello De Rosa per chiedergli l’esito della prima seduta consiliare”. E De rosa, in quella circostanza “esponeva quanto accaduto nel corso della seduta, facendo riferimento alle richieste avanzate dalla consigliere Donciglio, la quale aveva sollecitato di avviare i lavori per la sistemazione del cimitero e per la risoluzione di problematiche legate al Consorzio Idrico, nonché quelle riguardi la raccolta differenziata”.

La fonia del giugno 2014, invece, riguarda la richiesta di “consigli”, avanzata da De Rosa, “in ordine all’attuazione di attività assistenziali e ricreative in favore degli anziani e […] la necessità di parlargli da vicino (a Fortunato ndr)”

Nel documento redatto da Maresca viene menzionato anche un “esposto anonimo” del 18 giugno scorso,  attraverso il quale “veniva segnalato che il sindaco De Rosa ed i componenti della sua amministrazione nel corso della campagna elettorale erano stati appoggiati dalla famiglia Zagaria, tramite la consigliera Raffaella Zagaria, indicata quale cugina del defunto Francesco Zagaria, quest’ultimo coniugato con Elvira Zagaria, sorella di Michele”

Tali rapporti di parentela, sono stati confermati, spiega il pm “dagli accertamenti anagrafici […] mediante i quali veniva accertato che il padre di Raffaella Zagaria e la madre di Francesco Zagaria erano fratelli”

La questione sollevata da Maresca, in merito alla candidatura di Raffaella Zagaria, la quale, tra l’altro, nei mesi scorsi ha abbandonato la maggioranza, sedendo in  opposizione, deve rappresentare  l’occasione per affrontare un ragionamento serio, di coscienza: le colpe dei padri, o, in questo caso, dei familiari, non devono  assolutamente ricadere sui figli (nella fattispecie di Zagaria, cugini in seconda). E’ un principio che deve valere per Raffaella Zagaria, la quale ha il sacrosanto diritto di smarcarsi dai contrassegni parentali con la sua azione politica. E’ un principio, questo che vogliamo difendere, però, che deve valere per tutti. E’ questione di coerenza.

Giuseppe Tallino