RIFIUTI, MISTERI & SERVIZI (?) Ecco il piano di De Luca da 150 MILIONI per smaltire il 15% delle ecoballe
Consideriamole effetti di un’emergenza mal gestita, prodotti di un’ inciviltà ambientale radicata. Potremmo sbizzarrirci sul perché della loro esistenza, ma, al di là della causa che le ha generate, le ecoballe, in tutta la loro fastidiosa esistenza, restano un problema da risolvere, una questione che il presidente De Luca ha dichiarato di voler affrontare subito, con urgenza.
Dire rifiuti, in Campania, però, significa anche aprire il libro delle inchieste, dei processi. E proprio in uno dei più importanti iter giudiziari che sta sviscerando il business monnezza, durante la fase dibattimentale (ancora in corso) è stata già trattata, più volte, proprio la giacenza delle ecoballe: ci riferiamo al processo Eco4, in svolgimento presso il tribunale di S.Maria, dove l’imputato Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’economia ed ex perno del centrodestra campano, in varie occasioni ha rimarcato il suo punto di vista sui motivi-base dell’emergenza rifiuti (patita negli anni 2000) e sulle ragioni della consequenziale presenza di quei cubi di rifiuti fasciati: secondo l’ex parlamentare Pdl, il tutto (o quasi) è ascrivibile all'incapacità politica della sinistra (al tempo guida della Regione) di concludere il ciclo di gestione rifiuti con la realizzazione di inceneritori funzionanti.
Il capitolo monnezza resterà una delle faccende più intricate del meridione, dove si sono intersecati vari aspetti: politica, impresa, camorra e misteri. E tra questi arcani c’è la figura di un ingegnere, ultimamente ri-citata da Antonio Ardituro, pm della Dda, ora al Csm, alla commissione parlamentare presieduta da Bratti: “Torna sempre nelle dichiarazioni – lo dice Vassallo, lo dicono altri e poi lo dice Iovine per un’altra vicenda a cui voglio fare un brevissimo accenno – l’esistenza, - ha dichiarato il magistrato a deputati e senatori- di un ingegnere del Commissariato che ha rapporti con questa gente. Noi non sappiamo chi sia quest’ingegnere, perché nessuno ce lo riesce a dire, ma c’è questo ingegnere: ce lo dicono, da più parti, diverse persone. Si capisce che questi affidamenti non avvenivano per caso, ma secondo un filo logico: sono decine e decine. Tra l’altro, poi, questo Carandente è uno bravo, perché diventa il presidente del consiglio di amministrazione di un consorzio di soggetti imprenditoriali i quali, in tutta la regione Campania, si occupano del trasporto. Pertanto, egli riesce a gestire e a manovrare tutta una serie di cose. Dell’ingegnere parla, in una vicenda che collegata in parte con quella di Villa Literno, in parte con questa, Antonio Iovine, quando ci parla dei fratelli Mastrominico”
Al mistero che aleggia attorno a questo ingegnere, serve aggiungere una dichiarazione sibillina, trascritta dalla giornalista Capacchione, di Giulio Facchi: “Sono certo, - ha asserito il tecnico, - che i Servizi, dopo il 2004, riuscirono alla fine a piazzare un loro uomo all’interno del commissariato, una persona che era già stata consulente di un consorzio casertano”
In attesa della risoluzione degli arcani, De Luca, come preannunciato, sta mettendo mano alla faccenda ecoballe, e, stando a quanto il presidente della Regione Campania ha raccontato alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, parte della monnezza affasciata andrà dritta fuori dalla Campania.
De Luca ha spiegato ai parlamentari di voler suddividere la rimozione delle ecoballe in tre capitoli.
“Il primo, - ha affermato l’ex sindaco di Salerno, - riguarda un terzo delle ecoballe da trasferire fuori regione, negli impianti e in siti autorizzati. […]In secondo luogo, un terzo delle ecoballe è da trasformare in combustibile secondario da rifiuti, con un potenziamento degli impianti STIR (stabilimenti di tritovagliatura e imballaggio rifiuti) che abbiamo in funzione attualmente nella regione Campania. Questo significa un investimento nelle tecnologie (bisogna potenziare alcune linee), ma è un secondo capitolo che a noi pare molto interessante. […] Il terzo capitolo è quello che riguarda la ricomposizione morfologica delle cave dismesse. Chi viene nella regione – come voi siete venuti – può vedere delle mezze montagne sventrate, con un danno d'immagine e ambientale enorme. La nostra idea è utilizzare un terzo di rifiuto inertizzato, quindi che non ha emissioni e residui di umido, per la ricomposizione morfologica di questi siti, accompagnando questa ricomposizione con progetti di riqualificazione ambientale e di valorizzazione del territorio, realizzando in quei siti anche impianti di uso sociale (parchi, impiantistica sportiva), cioè facendo un lavoro di ingegneria ambientale che è stato fatto con successo in altri Paesi d'Europa e negli Stati Uniti di America.”
Il progetto è imponente, complesso, ma De Luca si è mostrato fiducioso: “ I tempi, - ha commentato il presidente, - vanno da tre a quattro anni, se riusciamo a correre e a non distrarci. Ovviamente intendiamo partire da un intervento massiccio che contiamo di realizzare nel luogo di massima concentrazione di ecoballe: oltre la metà delle ecoballe sono concentrate fra Giugliano e Villa Literno, per 2,8 milioni di tonnellate.”
La gara sarà il prodotto di una sinergia costante con l’Anac: “Abbiamo deciso di fare un'intesa con l'Autorità anticorruzione e con il dottor Cantone. Come sapete, la gran parte dei trasporti ha registrato presenze molto delicate di settori della criminalità organizzata. Il trasporto dei rifiuti è uno dei temi più delicati e pericolosi da affrontare nella nostra regione. […] Tutte le gare fatte dalla regione nel campo dei rifiuti e della gestione dei sistemi idrici debbano essere verificate e controllate dall'Autorità anticorruzione.”
“[…]Abbiamo bandito la gara il 23 dicembre, - ha proseguito De Luca, - se ricordo bene. Abbiamo davanti solo i tempi strettamente necessari per l'espletamento della gara. Abbiamo deciso di suddividere in otto lotti questo primo blocco di ecoballe da rimuovere, sia per rendere gestibile il problema sia per mantenere queste risorse nel territorio regionale. Immaginiamo che la rimozione di un lotto di 15 milioni d'importo a base di gara sia alla portata anche di imprese sane presenti nel nostro territorio. La procedura è in corso e, dunque, noi contiamo di partire nella primavera con i primi carichi su gomma o su ferro per rimuovere queste prime 800.000 tonnellate. Contestualmente, stiamo lavorando per il potenziamento degli impianti, per un nuovo trattamento dei rifiuti.”
Queste parole del presidente della Campania risalgono allo scorso 18 gennaio. Un mese dopo, il 18 febbario, per la rimozione di 800 mila tonnellate di ecoballe stoccate nella 'Terra dei fuochi' sono arrivate 9 offerte.
C’è un aspetto, però, che va evidenziato nella lunga audizione di De Luca, un aspetto che il Movimento 5 stelle ha affrontato chiaramente sul blog di Beppe Grillo: “Perché viene disposto lo smaltimento fuori Regione e Nazione del il 15% dei rifiuti con una spesa che corrisponde al 33% del totale? (150 milioni di euro su 450)?”
L’interrogativo cade nel vuoto. La gara va avanti e a breve, salvo imprevisti, la monnezza in cubi, al prezzo di tanti quattrini, lascerà la regione su ruote o ferro.
Giuseppe Tallino
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