STORIE DI SPACCIO. Ecco dove e con chi si è fatto le ossa Fava.«Vi racconto chi smerciava droga per i Bifone». Le auto incendiate ai confidenti dei Falchi

Pasquale Fava incendio

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Negli interrogatori dei pentiti è emersa anche un geografia non proprio coeva dello spaccio.  Pasquale Fava, infatti, nel febbraio del 2014, ha riferito ai magistrati anche sulla presunta attività di smercio di droga in funzione fino alla scarcerazione di Sebastiano Caterino.

“I fratelli Buonpane, congiuntamente ai Bifone, nel 2000/2001, - ha raccontato il collaboratore, - gestivano la piazza di spaccio nelle palazzine. Io stesso ho lavorato per loro, proprio in  relazione a questa piazza di spaccio mi ricordo che Vincenzo Buonpane, altro fratello, gestiva lo smercio della cocaina, mentre insieme a me ed ai fratelli Buonapane, erano dediti allo spaccio di fumo una serie di ragazzi che abitavano nelle palazzine popolari, di cui sicuramente mi ricordo: Massimo Simeone, Giulio Aprileo, quello più anziano dei cugini, un tale Federico che spacciava in stretta dipendenza a Pietro Bifone, Vincenzo Maiello, ora divenuto collaboratore di giustizia, Massimo Iorio, Carmela Liccardo, che ora lavorava per Giovanna Talamo, Luigi D’Avanzo e Mario Madonna”.

Ritornato in libertà, Caterino, la situazione, a detta di Fava, cambiò. “Ha iniziato a gestire direttamente lo spaccio nelle palazzine e epr suo conto hanno lavoratore anche i fratelli Buonpane, ed alcuni dei ragazzi che lavoravano per loro, tra di essi sicuramente è passato a lavorare per Caterino, Mario Madonna”.

E mentre Fava ha sgranato l’elenco dei suoi presunti colleghi di attività illecite, ha esposto anche fatti, diciamo così, ‘incendiari’, comunque connessi allo spaccio.

“Sempre in quegli anni, - ha proseguito il collaboratore, - cioè 2000/2001, Nicola Buonapane è stato il mandante dell’incendio di due autovetture, incendi avvenuti quasi contemporaneamente ai danni di una guardia penitenziaria di nome Peppe, e di G.P., titolare di un negozio tipo 50 centesi, dietro alle palazzine […] in quanto queste persone avevano fatto da confidenti ai Falchi di Caserta, in merito all’attività di spaccio gestita dai fratelli Buonpane. Posso dire ciò in quanto io, congiuntamente a Mario madonna, ho direttamente incendiato l’autovettura Fiat Uno di colore celeste, se non sbaglio, di proprietà della Guardia Penitenziaria, deitro alle palazzine nei pressi dell’abitazione di Nicola Buonapane, mentre Massimo Simeone, Vincenzo Maiello e lo stesso Nicola Buonapane, si sono resi protagonisti dell’incendio della Lancia Dedra, verde metalizzatio, di G.P, avvenuto nella palazzina affianco”.

Giuseppe Tallino