Nuovi ricchi parte III

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Si riceve e si pubblica integralmente la seguente lettera aperta inviata dal gruppo consiliare 'Orizoznti Futuri' tramite la quale vengono poste alcune domande in merito ad alcuni passaggi relativi al bando per il 'Buoni Spesa':

"Facendoci carico delle continue doglianze dei cittadini che continuano a pervenire e che hanno ad oggetto i c.d. “Buoni Spesa”, posto che il ruolo della minoranza consiliare sia quello di vigilare sull’attività amministrativa, proteggere gli interessi della cittadinanza e soprattutto discutere il merito delle scelte fatte, non avendo istituito nessun canale attraverso il quale facilitare la compilazione delle domande” (si ricorda l’istituzione delle FAQ), poniamo all’Amministrazione o chi responsabile le seguenti questioni:

1. leggendo attentamente la domanda e l’Avviso Pubblico si può notare una forte discrasia tra i due documenti. Infatti:

a. nell’Avviso pubblico al paragrafo degli “Esclusi” viene riportato la seguente frase: “Sono esclusi da tale misura: - (…) - i nuclei familiari che hanno altre forme di sostentamento reperibile attraverso accumuli bancari e/o postali per un importo complessivo superiore ad €3.000,00:

b. nella domanda per l’assegno del contributo economico si riporta la seguente dicitura: “di avere una disponibilità di somme su conto corrente bancario e/o postale per un importo inferiore ad €3.000,00”.

Tale questione manda letteralmente in confusione il cittadino richiedente che ancora non ha ben capito se tali fondi devono essere riferiti ad “accumuli” e pertanto non potrebbero trovarsi nella sua immediata disponibilità oppure si riferiscono a semplici depositi oppure ancora si riferiscono alla giacenza media annuale. Inoltre, andando nel merito della scelta effettuata di escludere chi possiede (non si capisce in che modo!!) una somma di €3.000,00, si può osservare che tale metodo di valutazione accentui la disparità di trattamento richiamata nelle precedenti “lettere aperte”.

Appurata la singolarità dell’Avviso pubblico e la sua stravaganza, siamo di fronte ad un ulteriore paradosso! Infatti, così facendo, si esclude chi possiede una somma pari a € 3000,00, pur non essendo percettore di alcun reddito mensile, mentre, invece, si elargisce il sussidio a chi possiede un reddito mensile e ha la disponibilità di somme di denaro che non superino però i €3.000,00 citati, negando di fatto così la possibilità a chi non possiede reddito di usufruire di alcun aiuto.

Logicamente, quanto esposto, si aggiunge alla singolare condizione dei famosi “€250,00 a componente il nucleo familiare”, che ancora aspetta chiarimenti ufficiali da parte di chi di dovere.

Vi è di più!! Chi è disabile (senza ancora capire in base a quale ratio venga attribuito tale “condizione di disagio”), sebbene gli venga data la priorità rispetto ad altri richiedenti, non ha diritto al sussidio se possiede una somma superiore a € 3.000,00, seppure le sue condizioni non gli permettano di avere un reddito mensile. Inoltre tale clausola, così spiegata, è in ogni caso dannosa, dato che chi ha effettuato un piano di investimento bancario o postale (anche con grosse cifre di denaro), non avendo disponibilità immediata di tale somma, risulterebbe accedere al benefit in discapito di chi rientrando tra le fasce più deboli ha una disponibilità immediata di somme di denaro.

Chiediamo, ancora una volta, di fare chiarezza!!!

2. leggendo attentamente l’Avviso pubblico, sempre nella rubrica degli “Esclusi” si afferma che: “l’ufficio dei servizi sociali ha facoltà di rimodulare tali criteri in base alle esigenze e alla disponibilità di fondi”. Al riguardo, con un “pizzico” di immaginazione, non essendo chiara la frase, si può affermare quasi con certezza che si rimette all’“Ufficio dei Servizi Sociali” la possibilità di valutare singolarmente le domande presentate.

Alla luce di ciò, non avendo ben capito con quali criteri si attua tale discrimen, si chiede di fornire ulteriori indicazioni, dando la possibilità a tutti i cittadini di comprendere almeno gli indici ulteriori di valutazione.

Inoltre, si chiede all’Ufficio competente, che, in seguito all’attività istruttoria, qualora non vengono accertate le condizioni per ricevere il sussidio, di trascrivere e notificare al soggetto richiedente i motivi del diniego e che venga assegnato un lasso di tempo, prima dell’erogazione dei buoni, attraverso il quale tali cittadini possano presentare delle proprie controdeduzioni al riguardo, osservando così le coordinate della P.A. sancite dalla nostra Costituzione.

Tutte le problematiche esposte in questi giorni attraverso la modalità della lettera aperta non sono frutto di mera immaginazione ma provengono dai nostri cittadini, che in un momento di grande difficoltà dovrebbero trovare ascolto soprattutto nelle Istituzioni!

Inoltre, certi che l’intenzione di tutta l’Amministrazione comunale è quella di allargare la platea dei beneficiari, ascoltati i bisogni delle fasce più deboli, certi che le varie disquisizioni ancora non spiegate dall’Amministrazione hanno generato numerosi problemi, chiediamo di “spostare” il termine ultimo della presentazione delle domande fino al giorno 19 dicembre.

CS