Carenza idrica, ne parla il sindaco Ambrosca

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Comunicato Stampa

Si è svolta giovedì 23/01/2020, nella Sala Consiliare del Comune di Cancello ed Arnone, la riunione avente ad oggetto il tema carenza idrica indetta dal Sindaco Ambrosca. Protrattasi per più di 2 ore, la riunione è stato un vero momento di confronto tra cittadini ed amministrazione, la quale, mai ha fatto mancare il suo orecchio per udire i problemi, e, magari anche soluzioni provenienti da parte dei cittadini. Ci saremmo aspettati una minoranza più collaborativa, fattiva, su un problema atavico, che da anni questo paese subisce. Non per soffermarci sulle persone o le gestioni passate e propagandare la solita polemica politica, ma, ci preme evidenziare i fatti e lo status in cui, l’attuale amministrazione si è trovata. Bene, entrando nel dettaglio, con convenzione stipulata nell’anno 2014, il comune di Cancello ed Arnone, affidava alla società acquedotti SCPA, la “concessione su tutto il territorio Comunale per quanto inerente l’acqua potabile”, con un incasso netto onnicomprensivo, pari ad €. 129.775,80 annui. Nel 2017, a ridosso delle nuove elezioni, con un verbale di riunione, datato 31.05.2017, il Sindaco dell’epoca e l’amministratore delegato della Scpa, convengono di accettare e sospendere il rapporto di concessione, per 36 mesi, specificando che, durante il periodo di sospensione, il Comune di Cancello ed Arnone manterrà la titolarità della gestione dei servizi. Inoltre, facciamo un focus più approfondito su questa gestione oculata riguardante l’acqua. Ebbene, nel 2018, la società acquedotti Scpa, ha rendicontato al Comune un incasso di 405.000€, soltanto in acconto, afferente l’anno 2018. Questi soldi, come prevede la normativa nazionale, la quale stabilisce che gli oneri relativi al costo dell’acqua sono a totale carico dei cittadini, e quindi, parliamo di quattrini dei contribuenti. Ebbene, questa società, l’acquedotto Scpa, non ha MAI restituito neppure un euro all’Ente Comunale, e, di norma, avrebbe dovuto trattenere i 129.775,80 così come da contratto, stornando il resto dei 405.000€, immettendoli nelle casse comunali. Operazione MAI avvenuta, questo, non solo per l’anno 2018, ma anche per gli anni 2014/2015/2016. Oltre il danno, la beffa. I soldi che questa società avrebbe dovuto versare al consorzio idrico per l’acquisto dell’acqua, non li ha MAI corrisposti al suddetto Consorzio. Parliamo di “solo” 3/400.000€ all’anno, pratica che, anche questa, si e perpetrata negli anni 2014/2015/2016. Abbiamo cercato di ricostruire questa storia, per spiegare, in breve, che il danno procurato per il mancato versamento dei contributi provenienti dai cittadini alla società Acquedotti Scpa, non è mai stato versato nelle casse comunali, combinato, inoltre, al mancato versamento delle quote dovute al Consorzio Idrico, di competenza sempre del suddetto Consorzio. Questo, ha causato all’Ente, un danno complessivo di almeno 2.000.000€. Veniamo ad oggi: la situazione attuale è questa. Contratto rescisso da parte dell’Amministrazione Ambrosca alla società acquedotti scpa, e, una causa da affrontare per risarcimento dei danni che sono stati provocati, con la restituzione somme mai corrisposte al Comune di Cancello ed Arnone. Ci chiediamo, per quale motivo sospendere il servizio e far ritornare la gestione in capo al Comune, dando, senza assicurare il minimo servizio? Il tutto, prendendo soldi dai quattrini pubblici €. 129.775,80. Se la minoranza si fosse degnata del confronto, partecipando alla riunione di ieri, magari avrebbe potuto stimolare il dibattito, visto che il tema è sentito  in paese, e magari, avrebbe potuto spiegare le ragioni di questa ennesima follia.