Aiutiamoci a casa nostra – Vite contro le mafie. Il convegno
Non è semplice riassumere quanto è stato detto ieri sera a Brezza.
Non è semplice riferire l'emozione che gli ospiti hanno suscitato negli organizzatori di un evento che ha richiamato un numero considerevole di persone presso il salone parrocchiale della chiesa di brezza, San Martino Vescovo. Circa un centinaio le sedie predisposte dai giovani dell'associazione di volontariato 'Visioni dallo Spazio': tutte occupate e tanti in piedi.
Che la sede fosse piccolina si sapeva, ma che gli ospiti rilevassero il gran numero di presenze, è stato il suggello al successo dell'evento che ha avuto un fuoriprogramma con un'intervista a Ruotolo da parte degli alunni dell'IC Grazzanise, prima che iniziasse l'incontro 'ufficiale'.
Ospiti d'eccezione il Procuratore della repubblica aggiunto presso la DDA di Napoli Giuseppe Borrelli ed il giornalista Sandro Ruotolo. Al tavolo, con loro, il giornalista Raffaele Sardo per parlare di camorra e cercare le alternative possibili per tenerla lontana.
L'invito di Visioni dallo Spazio è stato accolto dalle Forze dell'Ordine presenti in sala; dai sindaci di tanti comuni limitrofi e da rappresentanti della locale amministrazione.
Luca Pucino, presidente dell'associazione, ha sottolineato l'intento di voler lavorare sul e per il territorio prima di passare il microfono alla coorganizzatrice, Teresa Cerchiello, che ha puntualizzato la scelta di voler portare un evento di grande importanza nella frazione Brezza, da dove dovrebbe uscire lo 'spunto di riflessione per agire concretamente'.
Nell'intervento di Cerchiello un passaggio ripreso in seguito dai due relatori: c'è volontà di chiudere il fenomeno camorra in un angolino, ma l'apparente 'normalità' che si cerca di far radicare nel pensiero dei molti, è la potente arma che la camorra sta utilizzando: meno se ne parla, meglio è. Per la camorra! Il silenzio intorno alle attività mafiose contribuisce alla crescita della criminalità, bisogna 'riflettere realmente sui rapporti della camorra con l’economia, di contiguità con una certa politica, di prossimità con la società civile e con certe associazioni, non è tollerabile che in qualche direttivo di qualche associazione o circolo seggono persone rinviate a giudizio per peculato tra il silenzio e senza vergogna generale'. 'I mafiosi sono anche imprenditori e funzionari con abiti griffati, fanno credere di essere dei benefattori, di portare ricchezza, ma poi basta guardare le condizioni dei nostri territori per capire che non è così…'.
A seguire i saluti del primo cittadino, Vito Gravante, che ricorda il suo incontro con il Prefetto di Caserta, al momento del suo insediamento, e riconosce i meriti delle attività promosse da 'Visioni dallo Spazio'. Il parroco, don Juan, che con entusiasmo ha dato il permesso di tenere l'incontro in parrocchia sottolineando come la chiesa può essere una delle alternative di cui si è in cerca. Hanno raccontato come hanno deciso di 'fronteggiare' la camorra i rappresentanti di alcune associazioni i cui nomi sono legati al contrasto alla criminalità: Casa di Alice, Casa don Diana, Legambiente, Libera. Ogni realtà nel proprio specifico.
Hanno portato le proprie esperienze anche le Dirigenti dell'IT 'Falco', Angelina Lanna, che ha una sede associata a Grazzanise, e dell'IC Grazzanise, Roberta Di Iorio, che proprio con Cerchiello ha iniziato, un paio di anni fa, un percorso sulla Legalità.
Per Borrelli fondamentale è lavorare insieme, per evitare che ciò che si è verificato in passato possa tornare alla cronaca. Si sono ottenuti straordinari risultati ed interi territori 'ripuliti', ha ricordato Borrelli, ma i risultati innegabili non possono indurci ad abbassare la guardia. Oggi la camorra opera con un basso profilo, assume una nuova identità, non è più identificabile con lo stereotipo cui siamo abituati; il camorrista, non è più quello che ricorre alle bombe per intimorire ed estorcere; ci sono infiltrazioni in settori delicati... la camorra si è evoluta ed esistono infiltrazioni in vari settori: Il minor numero di omicidi evidenziati negli ultimi anni, non è indice di indebolimento della camorra.
'Abbattere l'indifferenza' è la prerogativa di Ruotolo, che ha speso la propria 'vita contro le mafie'. Per il giornalista si è in una fase nuova, ma 'la partita non è stata vinta'. La trasformazione della camorra si ha con la trattativa tra Stato e mafia, con il terremoto: i lavori del dopo terremoto non hanno portato benessere al territorio, ma hanno arricchito i pochi; oggi la camorra non spara più, non ne ha bisogno, ma si sta consolidando, e non solo nelle nostre zone. Fondamentale la 'rete'; il diritto a parlare è la grande rivoluzione. Lo Stato è penetrato nell'oscurità della camorra, ma se si lasciano i territori nell'oscurità, è ovvio che poi arrivano i 'nuovi' ad occupare i posti di comando; accendendo i riflettori, si sostituisce la nostra luce all'oscurità della camorra, ma è necessario un rapporto di relazione e fiducia tra chi rappresenta lo Stato e le associazioni che si prodigano per il cambiamento: occorre informare per colpire la camorra, se si favoriscono rapporti insani si mette in pericolo il futuro dei giovani.
giovanna pezzera
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