LE CONDANNE E LE ASSOLUZIONI per 9 imputati in un processo per truffa, corruzione e falso

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Gli episodi contestati a Vincenzo Diana, Alfonso Diana, Antonietta Oliveiro, Domenico Di Fraia, Vincenzo Padriciello, Riccardo Raimondo, Francesco Parente, Giovanni Di Sarno, Giuseppe Di Sarno, Sergio Capozzi e Domenico Sarnato, indagati dal pm Maurizio Giordano, della Procura della Repubblica di S.Maria, risalgono al periodo tra il 2006 e il 2009.

L’aver indotto in errore due notai “determinandoli ad attestare falsamente l’identità di una persona, risultata invece essere deceduta”,  cancellazione di ipoteche, da migliaia di euro, nella quali si attestava "falsamente, - sostiene il sostituto procuratore, -  come avvenuto l'integrale pagamento del debito erariale, di 170 mila euro, da una ditta di costruzione, a garanzia della quale era stata accesa dall'Equitalia un'ipoteca su 4 immobili" ,e denaro, secondo il pubblico ministero, dato ad un funzionario di Equitalia Polis Spa, per concretizzare  una "attività contraria ai doveri d’ufficio” , ovvero la "riduzione dell’importo degli interessi di mora, maturati sul debito erariale" di diversi imprenditori: queste le  vicende, ritenute illecite dalla magistratura sammaritana che sono state vagliate, nel corso di un lungo processo, dal Tribunale di S.Maria.

Ieri sera, a conclusione dell’iter di primo grado, il collegio presieduto dal giudice Luigi Picardi,  in merito ai sopracitati capi da accusa (in riferimento agli imputati che avevano scelto il rito ordinario), ha condannato a 4 anni di reclusione (e l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici) Vincenzo Diana e Antonietta Oliviero. Sono stati assolti, invece, Alfonso Diana, Domenico Di Fraia, per non aver commesso il fatto,  e  Francesco Parente, Riccardo Raimondo, Domenico Sarnataro, Giovanni Di Sarno e Giuseppe Di Sarno perché il fatto non sussiste.

Giuseppe Tallino