Senso Civico in piazza: si rischia il quarto scioglimento
(gp) Una sola richiesta, da parte di Enrico Petrella, capogruppo di senso Civico, ieri sera in piazza: dimissioni.
Mai, come in tale circostanza, il tono pacato ha sottolineato la preoccupazione da parte di chi si fa portavoce delle domande che i cittadini si pongono dinanzi al divulgarsi delle notizie relative alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Benito Natale, ritenuto attendibile dagli inquirenti. Dichiarazioni per le quali non nasconde il timore, Petrella, di un quarto scioglimento per il Comune.
Un comizio volutamente breve, diretto, durato poco, ma non a causa delle condizioni atmosferiche; durato giusto il tempo di esternare il suo pensiero e di quanti a lui fanno riferimento, Enrico Petrella, che ha evidenziato la situazione ‘delicata’ in cui si trova il paese che non riesce a ripartire; una situazione di stallo dovuta all’inefficienza di due anni e mezzo di amministrazione che vede ancora al palo i vari complessi sportivi; che continua ad allagarsi durante i temporali; che ospita convegni sulla legalità quando davanti alle scuole non ci sono strisce pedonali: un modo semplice per parlare di legalità ai ragazzi ed abituarli al rispetto delle regole.
Si è rivolto direttamente ai tre autori del gruppo l’Unione, Petrella: al sindaco, Vito Gravante, ha chiesto di dimettersi per evitare un ulteriore scioglimento, ‘anche perché non può andare avanti nelle condizioni in cui si trova con il suo gruppo di maggioranza’.
A Marcello Vaio ha suggerito di riflettere sul suo ruolo in quanto ciò che si percepisce è che ‘sta amministrando il nulla perché non ha deleghe e non è stato d’accordo con la nomina del responsabile dell’area tecnica’, rischiando di perdere la battaglia più importante.
A Giuseppe Raimondo ha ricordato di aver avuto un ruolo fondamentale e decisivo per l’elezione dell’attuale primo cittadino, ma che ora la situazione è ben diversa dal periodo delle votazioni poiché vi sono alti rischi per il comune e sarebbe un segnale di grande responsabilità, che andrebbe ben oltre la politica, mettere fine all’attuale amministrazione.
Si è rivolto, infine, ai cittadini cui ha suggerito di chiedere con garbo, magari davanti ad un caffè, le dimissioni a chi amministra perché ‘da soli non trovano la forza di farlo’.
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